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Lodovico Meneghetti
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Lodovico Meneghetti (Novara, 1926 - ) è architetto, urbanista, amministratore pubblico e professore italiano, protagonista dal secondo dopoguerra della cultura architettonica italiana.
[[File:Lodovico Meneghetti.jpg|miniatura|288x288px|Lodovico Meneghetti nella casa in via Chiossetto a Milano]]
Laureatosi in architettura al Politecnico di Milano nel 1952, l'anno seguente Lodovico Meneghetti fonda a Novara, con [[Vittorio Gregotti]] e [[Giotto Stoppino]], lo studio di architettura, urbanistica e design Architetti Associati Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino. Il sodalizio, attivo anche a Milano dal 1963, si scioglie nell'ottobre del 1969: anno in cui i tre architetti lasciarono definitivamente lo studio in via De Togni a Milano.
Chiamato ben presto nell'Msa (Movimento studi per l'architettura) e nell'Adi (Associazione disegno industriale), in seguito aderisce all'Inu (Istituto nazionale di urbanistica), diviene consulente della Gescal (Gestione case per lavoratori) e l'Ises (Istituto per lo sviluppo dell'edilizia sociale) lo nominerà progettista di fiducia, soprattutto riguardo all'edilizia scolastica. Dal 1956 al 1960 è assessore all'urbanistica, ai lavori pubblici e all'edilizia privata del Comune di Novara, nel 1962-1963 guida il gruppo di tecnici che progetta il nuovo Piano regolatore generale (Prg), il Piano di edilizia economica e popolare (Peep) e il Piano particolareggiato esecutivo (Ppe) sull'area di una grande caserma.
Dal 1970 si impegna a tempo pieno nell'insegnamento e nella ricerca alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e nel 1972 accetta la direzione dell'Istituto di Urbanistica.
Nel 1983 fonda con [[Giancarlo Consonni]] e [https://ift.tt/2rfFFyj Graziella Tonon] l'[https://ift.tt/2sMBxX3 archivio Piero Bottoni]: un'imponente raccolta documentale di architettura, urbanistica, design, di politiche locali e nazionali. Direttore del dipartimento di Progettazione dell'architettura del Politecnico di Milano dal 1985 al 1988, rilancia la rivista «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura». È autore di numerosi libri e saggi su temi relativi al territorio, al paesaggio, alla città, alla cultura architettonica e urbanistica, al compito sociale del design, ai problemi della scuola nell'insegnamento del progetto ed infine al ruolo delle amministrazioni pubbliche. Dal 2003 è opinionista di [http://www.eddyburg.it Eddyburg] (sottotitolo originale ''Giornale e archivio di urbanistica politica e altre cose)'': sito, che si occupa di città, società e politica, fondato nello stesso anno dall'ingegnere urbanista [[Edoardo Salzano]].
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== La passione per la musica e i progetti ante laurea ==
"''Alle 4 del pomeriggio, dalle elementari Rosmini andavo all'Istituito Musicale Brera. Coltivare la musica, una passione della vita intera.''"
(Lodovico Meneghetti, ''Saper Vedere // Saper Ascoltare'', in ''il novarese'', n.4, settembre, Ed Idee di Futuro, Novara, 2018)
Lodovico Meneghetti nasce a Novara il 2 giugno 1926; nella città natale frequenta le scuole elementari Rosmini, il Civico istituto musicale Brera, il ginnasio ed il liceo classico Carlo Alberto. Nel febbraio del 1942, il padre [[Mario Meneghetti]], storico centromediano e bandiera del Novara Calcio dal 1908, muore in un tragico incidente sul lavoro in ferrovia.
Alla fine della guerra Meneghetti si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e contemporaneamente fonda un quintetto jazz chiamato ''Hot Solitude'' (titolo di un ''song'' di Ellington) insieme ad [[Angelo Paccagnini]] (clarino e sassofono tenore), che anni dopo sarà un protagonista dell'avanguardia musicale, Franco Francese (tromba), Piero D'Aquino (contrabbasso e violino) e Franco Anfossi (batteria).
Ancora studente, Meneghetti lavora prima nello studio di [[Franco Albini]] e poi in quello dei [[BBPR]], dove crea con il grafico Toio Bonfante un album di prospettive, fotomontaggi e descrizioni per la presentazione del progetto [[Torre Velasca]]. Sciolto il gruppo degli ''Hot Solitude'', inizia a disegnare in uno studio di ingegneria del gruppo Anic-Montecatini. Ad ogni modo la musica, ascoltata o suonata in improvvisazioni al pianoforte non si estranierà mai dagli obblighi prioritari dell'architetto, che nel libro ''Architettura e paesaggio. Memoria e pensieri'' (2000), nella parte ''Paesaggi sonori. Architettura musica'' '''|''' ''Musica architettura'' scrive: "''Quando mi si domanda: quale musica ti piace?, rispondo: tutta, purché sia buona: ugualmente riguardo all'architettura e a tutte arti''" <ref> L. Meneghetti, ''Architettura e paesaggio. Memoria e pensieri'', Edizioni Unicopli, Milano 2000''.''</ref>.
Verso la fine del percorso universitario, Meneghetti partecipa ad alcuni concorsi di scenografia, vincendone due, per il ''Macbeth'' (1950) e per ''La casa sull'acqua'' di Ugo Betti (1951), poi realizzata alla Casa del popolo di Novara. Intanto firma i primi lavori con il futuro socio Vittorio Gregotti. I progetti di questo periodo mostrano l'interesse per le avanguardie del primo Novecento; propensione ricordata da Meneghetti nel libro ''La partecipazione in urbanistica e architettura'' (2003), in relazione alla figura di [[Carlo De Carli]]: "''C'era finalmente il riconoscimento di nostri progetti influenzati dalla cultura di De Stijl, dell'astrattismo/neoplasticismo, del razionalismo/costruttivismo. Nelle prospettive degli ambienti interni si notavano alle pareti quadri di Mondrian o Van Doesburg o altri simili. L'insegnante non solo ammetteva la nostra libertà di scelta, ma capiva la nostra ansia, la ricerca di una diversità di progetto a fronte di una scuola che non si era accorta, nel complesso, della rivoluzione già avvenuta da decenni nell'arte e nell'architettura.''"<ref> L. Meneghetti, La partecipazione in urbanistica e architettura. Scritti e interviste, Unicopli, Milano, 2003.</ref> La stessa tensione culturale si ritrova in altre scenografie che rimandano agli ibridi di Prampolini o ai figurini di [[Depero]].
Nel 1952, Meneghetti cura con Vittorio Gregotti l'allestimento di due mostre al Palazzo del Broletto di Novara: la ''Mostra sulle deportazioni nei campi di concentramento nazisti'' e la ''Mostra retrospettiva del libro novarese del Quattro-Cinquecento,'' entrambe incentrate sull'uso della luce e sull'adeguamento all'ambiente architettonico storico.
Il 31 luglio dello stesso anno Meneghetti discute la tesi di laurea: ''Progetto di una nuova Facoltà di architettura'' e ''Proposta di un teatro all'aperto per bambini'' nel Parco Sempione. Nella stessa sessione si laureano Vittorio Gregotti, [[Gae Aulenti]] e Francesco (Franco) Buzzi Ceriani.
== Lo studio degli Architetti Associati ==
«''Non potevamo accontentarci di un rilancio del razionalismo. Delusi dall'insegnamento nella scuola avevamo maturato un libero punto di vista sulle arti e la scienze. Rileggevamo la storia dell'architettura considerando anche i contesti e i tempi che l'accademismo oscurava o ignorava. Abbiamo studiato gli esperimenti e i compimenti nel nostro e in altri paesi alla fine del XIX secolo e nella prima metà del XX, diversi da quelli abituali e parziali. Osservavamo la città, il paesaggio padano, le case, le strade, le piazze e i monumenti. Abbiamo amato le murature di mattoni a vista e impiegato spesso pannelli prefabbricati di cemento e graniglia martellinati: disegnati appositamente per il tamponamento delle strutture conferivano una forte espressività ai manufatti. La ripresa di componenti decorative trovava spiegazione nello stretto legame con la ragione architettonica complessiva. Appartenevamo, come tutti gli architetti fino alla nostra generazione, alla cultura che univa architettura urbanistica e design nella riflessione sulla realtà e richiedeva specifica capacità di creazione nei diversi ambiti. Così il critico, da una parte, potette apprezzare i nostri sforzi per raggiungere alti risultati coi piani urbanistici di Novara (Francesco Tentori), da un'altra attribuire meriti alla sola nostra poltrona "Cavour" fra i numerosi prodotti esposti in una mostra ([[Gillo Dorfles]]), da un altro ancora, a fronte delle unità duplex di Cameri ritenute "troppo" romantiche, riconoscere che c'era parecchia razionalità nel nostro romanticismo ([[Aldo Rossi]])''».<ref> Trascrizione dell'intervista di Valentina Marchetti a Lodovico Meneghetti del 11 settembre 2019</ref>
Lodovico Meneghetti, ''Pensiero su come eravamo, 2019''
Nel 1953, lo studio novarese del gruppetto formatosi dietro i banchi del Politecnico di Milano (Lodovico Meneghetti, Vittorio Gregotti e Giotto Stoppino) si apre in via Del Carmine con il nome Architetti Associati. Come scrive lo stesso Meneghetti in ''Le stagioni delle scelte'', il terzetto condivideva la passione non solo per l'architettura e il progetto, ma anche per la musica, la pittura e la letteratura entro forti interessi per la storia e l'attualità dei problemi sociali. "''Il sodalizio ha rappresentato indubbiamente fin dai tempi novaresi un'esperienza felice. Eravamo realmente un piccolo collettivo, tanto che sarebbe inutile qualsiasi tentativo di distinguere i meriti singoli in questa o in quella opera. Lo affermo indipendentemente dalle strade che ognuno ha imboccato in seguito''"<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>.
[[File:Casa Sforza a Stradella 1953-54.png|sinistra|miniatura|380x380px|Casa Sforza a Stradella, 1954. Immagine tratta dall'archivio privato di Lodovico Meneghetti]]
Le prime architetture degli Architetti Associati si connotano per libertà compositiva, sperimentazioni materiche e critica ai dettami del Movimento Moderno. Uno dei primi esempi, la Casa Sforza a Stradella (1953-1954), rappresenta un manifesto dei loro intenti, ossia il disimpegno nei confronti del neo-razionalismo. La posizione dei giovani novaresi è da subito criticata da Franco Albini, che durante una serata dell'Msa (6 maggio 1953) si esprimerà così: "''Non parlerò dei lati positivi, ma dei lati che mi sembrano negativi, mi sembra che questi giovani siano indubbiamente molto dotati e che questo costituisca forse il loro limite pericoloso. [Si nota] nelle soluzioni planimetriche una composizione molto libera e una ricerca spigliata nelle giuste misure, [ma] vedendo la pianta si pensa [ne derivi] un certo alzato e invece gli alzati sono inaspettati. La ricerca, che mi pare giustificata nella pianta perché si risolve in spazi ed elementi di una certa misura, portata ancora più avanti e con gusto ancora più attento nell'alzato, specialmente nei dettagli e nel modo di interpretare la struttura, diventa quasi un piacere per se stesso, un gioco.''"<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref> (Franco Albini)
Nel biennio 1955-56, gli Architetti Associati presentano un'opera alla quale Meneghetti si dirà, molti anni dopo, "''legato con speciale affetto''"<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>: le tre unità duplex per dipendenti di un'industria a Cameri sono lo sviluppo della dichiarazione di intenti emersa con Casa Sforza, che trova qui compimento mediante lo studio della relazione con l'ambito produttivo e sociale, l'uso del mattone sabbiato a vista e l'inserimento di prefabbricati in cemento accanto agli elementi decorativi in ceramica. Il 1956 è inoltre l'anno in cui progettano e curano l'edificazione di un monumento a muro, una composizione di blocchi di cemento e graniglia, racchiudenti il memoriale per i quattro partigiani uccisi in Piazza Cavour il 24 ottobre 1944.
Nel settembre del 1955 Meneghetti sposa Angela Gennaro (Torino, 1932), laureata all'università di Pavia in scienze biologiche, dapprima borsista del Cnr per ricerche sul cancro nel Centro radiologico dell'Ospedale maggiore di Novara, poi titolare di Scienze naturali al liceo Giacomo Manzoni di Milano.
=== Neoliberty e dintorni ===
[[File:Cavour .png|miniatura|291x291px|Poltrona Cavour, anni '60. Fotografia tratta dall'archivio privato di Lodovico Meneghetti]]
Alla fine degli anni Cinquanta infuria la polemica sulla presunta virata italiana nei confronti del Movimento Moderno, che culminerà, dopo la presentazione delle opere di Rogers, Gardella, Magistretti e De Carlo al CIAM di Otterlo del 1959, con la pubblicazione del celebre articolo di Reyner Banham in "The Architettura Review" intitolato ''Neoliberty. La ritirata italiana dall'architettura moderna''. Anche gli Architetti Associati sono coinvolti nella critica generalizzata; infatti le assonanze tra la loro produzione e il Liberty si ritrovano nei layout delle piante, nel recupero degli ampi vani scala con lucernario e nell'uso dei materiali locali. La loro sperimentazione, tuttavia, non cerca una via d'uscita dalla modernità o un rifugio nel rassicurante storicismo e nel vernacolare, ma vuole ricostruire il rapporto tra valore simbolico e forma architettonica. La messa in discussione del moderno si traduce in un tentativo di modellare di una nuova eredità capace di regolare i conti con una razionalità che, nell'elevazione del nuovo a valore, aveva prodotto un distacco tra realtà e storia. Altro evento che segna l'evoluzione del dibattito sul Neoliberty e ne rappresenta forse l'ultimo capitolo è la mostra ''Nuovi disegni per il mobile italiano'', aperta dal 14 al 27 marzo 1960 presso L'Osservatore delle Arti Industriali a Milano (ordinamento Vittorio Gregotti e Guido Canella, allestimento Gae Aulenti e Guido Canella). In questa occasione un gruppo di trenta giovani architetti milanesi, torinesi e novaresi espone ventun mobili e dodici lampade volti a suscitare clamore ed opinioni contrastanti. La mostra non si poneva l'obbiettivo di trarre un bilancio informativo, ma aspirava a "''fissare fenomeni nuovi che, presenti in molti architetti italiani, sembravano fra i giovani più caratterizzati''"<ref> AA.VV., Nuovi disegni per il mobile italiano, Catalogo della mostra omonima presso l'Osservatore delle Arti Industriali, Milano 14-27 marzo 1960.</ref>. Attraverso l'arredo si volevano presentare e discutere tematiche più generali riguardanti il mondo del design e dell'architettura. L'intento dei giovani era di esprimere pubblicamente le incertezze e le inquietudini di un periodo considerato di crisi e disagio. Gli Architetti Associati presentano una libreria da centro, due lampade e la nota poltrona Cavour, che si guadagnerà un giudizio positivo da parte di Gillo Dorfles nonché la segnalazione d'onore al Compasso d'Oro.
=== Il trasferimento a Milano ===
[[File:Settignano .jpg|miniatura|320x320px|Case per la Cooperativa Un Tetto, via Desiderio da Settignano, Milano, 2019]]
Nel 1963 lo studio si trasferisce a Milano. Il cambiamento corrisponde ad un mutamento delle questioni da affrontare oltre a un aumento di consistenza degli interventi commissionati. Fondamentale in questi anni è la progettazione delle case per la Cooperativa Un Tetto, che mantengono e approfondiscono i criteri adottati nel periodo novarese: duttilità degli interni, cura degli spazi comuni, massimo sviluppo dei perimetri, studio dei rapporti tra gli alloggi, loro diversificazione secondo la dimensione delle famiglie, accuratezza delle finiture in materiali durevoli, minimo ingombro delle strutture all'interno degli appartamenti e calcolo attento dei costi, calibrati grazie all'impiego dei pannelli prefabbricati autoportanti di cemento e graniglia. Quest'ultimi, estrema evoluzione dalla prima sperimentazione nelle due case di Via S. Francesco d'Assisi a Novara, 1958-1959, assumono forme e funzionalità nuove e differenti nei tre complessi di Via Palmanova (34 alloggi), Via Desiderio da Settignano (20), Via Cassoni (78). Gli incarichi si rinnovano anche nel campo degli allestimenti e nel 1964, gli Architetti Associati progettano la celebre ''Sezione Internazionale per la XIII Triennale di Milano,'' che varrà loro il Gran Premio Internazionale, la ''Mostra del Cerano'' al Palazzo del Broletto di Novara, esempio significativo della tendenza, inaugurata nel secondo dopoguerra con la mostra ''Caravaggio e i Caravaggeschi,'' a riconsiderare artisti regionali, e infine la ''Trasformazione spaziale della zona dei servizi'' alla mostra ''La casa abitata'' a Palazzo Strozzi di Firenze.
=== Lo scioglimento ===
I risultati raggiunti negli anni milanesi dai tre architetti non impedirono la crisi verso la fine degli anni Sessanta e il conseguente scioglimento dello studio. Il 30 settembre 1969, dopo un anno di minore attività, il terzetto abbandonava l'edificio in via De Togni a Milano. Meneghetti dirà, in una lunga intervista apparsa sulla rivista «Costruire in laterizio» molto tempo dopo: "''E' impossibile parlare qui in modo approfondito delle cause. Forse una diminuzione delle commesse. Certo l'allontanamento progressivo di Gregotti dallo stretto rapporto con gli altri due a seguito della scelta di diversi percorsi personali cui, appunto, abbiamo già accennato. Probabilmente, anche il mio coinvolgimento nei nuovi tempi politici e la partecipazione intensa alla lotta nella Facoltà di Architettura''". Successivamente Meneghetti si dedicherà soprattutto all'insegnamento. D'altra parte, l'istituzione e la gestione dell'Archivio Piero Bottoni, imporranno una presenza e un lavoro continui; ne conseguiranno anche la mostra alla Rotonda di via Besana, ''Piero Bottoni. 1922-1973 architettura urbanistica design'', ''novembre'' 1990-gennaio 1991, e il volume ''Piero Bottoni opera completa'', curato dai responsabili dell'archivio per Fabbri Edizioni.
== Gli anni del Politecnico di Milano ==
[[File:Meneghetti Ponewsia.jpg|sinistra|miniatura|Lodovico Meneghetti in un comizio vicino al Politecnico il 5 luglio 1972. (Polinewsia, n 0, dicembre 1981)]]
Nel 1963 una serie di scioperi ed occupazioni delle Facoltà di Architettura di Milano, Torino e Roma avvisano l'Italia della partecipazione degli studenti universitari alla lotte sociali. Nello stesso anno [[Ernesto Nathan Rogers]] dedica un articolo di fondo, su "Casabella Continuità", al problema universitario ed esorta i docenti a farsi partecipi del rinnovamento democratico della scuola italiana e dell'università. Intanto Franco Albini chiede a Lodovico Meneghetti di collaborare nel corso di Composizione architettonica per l'anno 1963-1964. Si offre a Meneghetti la possibilità di lavorare con gli studenti del IV e V anno su temi di architettura urbana collegati ai problemi sociali, in primis la casa per i lavoratori, proprio mentre gli A.A stanno progettando le residenze della Cooperativa Un tetto. Nel contempo, gli interessi di Meneghetti nella scuola includono l'urbanistica, campo aperto di una battaglia anche politica nel paese e fronte arretrato nell'università di architettura da ricostruire con urgenza, e [[Piero Bottoni]] (professore ordinario di urbanistica), con il quale Meneghetti aveva lavorato al Prg e Peep di Verbania, lo chiama prima come collaboratore e poi come assistente ruolo.
Quando si concluderà l'intensa esperienza professionale con Gregotti e Stoppino, Meneghetti non ne negherà la validità; lo studio collettivo e contemporaneamente l'impegno politico erano stati essenziali per una condotta riformatrice dell'insegnamento. Afferma tuttavia: "''Ho scelto la strada dell'università perché mi sembrava che da parte mia molto fosse stato dato e molto fosse stato detto nell'attività professionale e nel rapporto coi miei soci. Dati i tempi, posso dire, volevo esprimermi appieno nella scuola superando i limiti dovuti agli impegni esterni.''"<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>
Nel 1968 Meneghetti ottiene la cattedra di Urbanistica presso il Politecnico di Milano. Le sue lezioni ed esercitazioni rifiutano l'isolamento della disciplina che deve ritrovare l'unione con l'architettura; solo così le circostanze sociali e territoriali potranno essere studiate fuor da vaghe astrazioni e dischiudere una potenzialità di progetto realistica e rinnovata. Scriverà Daniele Vitale "''Rifondare l'architettura e riportarla a un mandato civile: era questa la tensione e la speranza di una parte della scuola, ma di una parte che è stata a lungo maggioritaria ed egemone e che s'è fatta responsabile della cosiddetta sperimentazione.''"<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>
Divenuto professore ordinario nel 1979, Meneghetti proseguirà l'attività didattica e di ricerca rafforzando il suo laboratorio di progettazione urbanistica fino al 1998. Nel 1999 il Politecnico di Milano decide di articolare la propria offerta attraverso una serie di sedi dislocate sul territorio: la Facoltà di Architettura si sdoppia istituendo una nuova sede a Bovisa, la Facoltà di architettura civile; Meneghetti parteciperà al progetto e al funzionamento della nuova scuola, da lui definita "''ultima trincea di difesa contro i distruttori del territorio''".<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>
== L'impegno politico ==
Militante negli anni Cinquanta a Novara tra le fila del PSI (Partito socialista italiano), Lodovico Meneghetti accetta, tra il 1954 ed il 1956, il compito di redattore unico de "Il Lavoratore". Sotto la sua guida il settimanale diretto da [[Sandro Bermani]] assume vari tratti distintivi tra cui un'impaginazione moderna, la pubblicazione di disegni, poesie e storie di epiche lotte della Novara proletaria prefascista. Nel maggio 1956 le sinistre vincono le elezioni comunali e a Meneghetti, eletto consigliere comunale, è attribuito l'assessorato a urbanistica, lavori pubblici, edilizia privata. Da questo momento lascia il giornale e diviene, come lo definisce [[Cesare Bermani]] "l'intransigente assessore ai Lavori pubblici".<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>
Nel 1962-1963 Meneghetti guida un gruppo di tecnici per la progettazione del nuovo Prg, del Peep e del Ppe sull'area dell'ex caserma Perrone, varati contemporaneamente la notte del 25 luglio 1963.
Componente della Commissione conservatrice dei musei novaresi, lavora per rilanciarli nella loro funzione educativa.
Nel 1963 lascia il Psi, tuttavia questo non segna la fine della sua appartenenza attiva alla scena politica e sociale, che a partire dagli anni Sessanta ritrova nell'università il principale terreno dello scontro politico nel Paese. Col trasferimento a Milano, inoltre, si era unito ad altri componenti della originaria sinistra socialista per fondare una sezione del Psiup (Partito socialista di unità proletaria).
Dal 2003 partecipa come opinionista al sito ''eddyburg.it, archivio e giornale di urbanistica, politica e altre cose'' e affronta problemi non solo milanesi in [https://ift.tt/2Si5EjF arcipelagomilano.org], ''Informazione – Politica – Cultura'', rivista on line fondata e diretta da Luca Beltrami Gadola. Infine, conserva forti legami con la città d'origine attraverso scritti saltuari o interviste in periodici come il "Corriere di Novara", soprattutto curando l'ultima pagina de "il novarese", bimestrale di ''Idee Futuro'' fondato da Alberto Pacelli.
== Le opere ==
==== SCENOGRAFIE ====
1950
''Bozzetto e modello di scenografia per il Macbeth, concorso''.
''Scenografia per La casa sull'acqua di Ugo Betti'', Casa del Popolo di Novara.
1951
''Bozzetti di scenografie per opere liriche e balletti''.
==== ALLESTIMENTI e MOSTRE ====
1952
''Mostra sulle deportazioni nei campi di concentramento nazisti'', Palazzo del Broletto di Novara, <small>con Vittorio Gregotti</small>.
''Mostra retrospettiva del libro novarese del Quattro-Cinquecento'', Palazzo del Broletto di Novara, <small>con Vittorio Gregotti</small>.
1953
''Terza Fiera Mercato di Novara nel parco pubblico, piano urbanistico e architettura dell'ingresso e dei padiglioni'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino e Franco Buzzi Ceriani</small>.
1953-1954
''Padiglione Carver alla Fiera di Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1954
''Stand Fassina a Vigevano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento tipo per un alloggio INA-CASA''_esposto nel 1954 alla X Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957
''Stand URSUS GOMMA'' a Vigevano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Stand Mitam per l'industria Bossi a Cameri'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960
''Arredamento di un alloggio INA-CASA per salariato agricolo''_esposto alla XII Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1963-1964
''Sale per la sezione introduttiva internazionale della XIII Triennale di Milano sul tema "Il tempo libero"'', Palazzo dell'Arte di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino e Peppo Brivio</small>.
1963-1965
M. Achilli, Gae Aulenti, D. Brigidini, G. Canella, P. Ceccarelli, P. L. Crosta, N. Dardi, Vittorio Gregotti, E. Mattioni, Lodovico Meneghetti, C. Pellegrini, G. U. Polesello, A. Rossi, L. Semerani, Giotto Stoppino, G. Tamaro, F. Tentori, V. Vercelloni, ''progetto e grafica dei pannelli espositivi delle opere degli architetti stessi''_esposte alla Prima Triennale itinerante di architettura italiana contemporanea.
1964
''Mostra del Cerano'', Palazzo del Broletto di Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1965
''Trasformazione spaziale della zona dei servizi'', nella mostra "La casa abitata", Palazzo Strozzi, Firenze, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Padiglione Italsider alla Fiera di Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Spazi del nuovo stabilimento Italsider di Taranto e teatro all'aperto per la visita del presidente della Repubblica Giuseppe Saragat'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1966
''Luminarie di Natale in via Montenapoleone'', Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1981
Ideazione e ordinamento della mostra ''Piero Bottoni e Milano'', prodotta dall'Archivio Piero Bottoni e dalla Triennale di Milano per la XVI Triennale di Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon</small>.
1983
Ideazione e ordinamento della mostra ''Le Corbusier Urbanismo Milano 1934'', prodotta dalla Provincia di Milano. Spazio Guicciardini di via Francesco Guicciardini a Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
1988
Ideazione e direzione scientifica della mostra ''Per la città, mostra dei lavori didattici del Dipartimento di Progettazione dell'architettura'', Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. <small>Con Matilde Baffa, Giancarlo Consonni, Sergio Crotti, Ernesto D'Alfonso, Vincenzo Donato, Giorgio Fiorese, Enrico Mantero, Giancarlo Motta, Marco Prusicki. Coordinamento Federico Bucci.</small>
1990
Ideazione e ordinamento della mostra ''Piero Bottoni. Architettura urbanistica design 1922-1973'', prodotta dal Comune di Milano, Rotonda della Befana, Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
1999
Ideazione e ordinamento della mostra ''Le Corbusier. Urbanismo, Le sei tavole della conferenza al Circolo Filologico Milanese, giugno 1934'', prodotta dalla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea dell'Accademia Carrara, Bergamo. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
2001
Ideazione e ordinamento della mostra ''Il monumento-luogo. Cinque opere di Piero Bottoni per la Resistenza. Progetti e realizzazioni, 1954-1963'', prodotta dall'Archivio Bottoni, spazio Hejech del Liceo Classico statale I di Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
Ideazione e ordinamento della mostra ''Bottoni, Mucchi, Pucci. Progetto del Palazzo dell'Acqua e della Luce all'E42, 1939, con un bozzetto di Genni Wiegmann'', prodotta dall'Archivio Bottoni, Liceo Artistico statale Caravaggio di Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
Ideazione e ordinamento della mostra ''Piero'' ''Bottoni e Milano. Case, quartieri, paesaggi, 1926-1970'', prodotta dall'Archivio Bottoni, Liceo Artistico statale Umberto Boccioni di Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
2005
Ideazione e ordinamento della mostra ''Piero'' ''Bottoni. Monumenti alla Resistenza e le opere bolognesi'', prodotta dall'Archivio Bottoni e dal Comune di Bologna, Galleria d'Accursio, Bologna. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
==== INTERNI ====
1953
''Sistemazione e arredamento di un piccolo alloggio per ragazza'', via del Carmine a Novara, <small>con Vittorio Gregotti</small>.
1954
''Architettura di interni e arredamento di alcuni uffici a Mortara (Pavia) e a Vigevano (Pavia)'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura di interni e arredamento degli uffici Azzaretti a Vigevano (Pavia)'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1955
''Arredamento Capuani, arredamento Ceresa, arredamento Fregonara a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento Murgia a Nuoro'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento Sala a Vigevano (Pavia)'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Negozio Tara a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Immobiliare "Giardini stazione" a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1955-1956
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Luigi e Milena Gregotti,'' in via Regaldi a Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura d'interni e arredamento del negozio Tadini Lambertenghi'', in piazza Cavour a Novara ed in piazza Ducale a Vigevano (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1956
''Arredamento dell'appartamento di Marcella Balconi e dell'appartamento di Vittorio e Carmen Gregotti'' ''a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura di interni e arredamento dell'appartamento di Fausto e Anna Maria Giovannelli in viale Lombardia a Milano''.
''Sistemazione degli uffici dell'industria Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957-1958
''Architettura d'interni e arredamento Caldirola a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1958
''Sistemazione Casa Lattanzi a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sistemazione di un appartamento per dirigente per l'industria Bossi a Cameri'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1958-1959
''Sistemazione degli uffici Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1959
''Sistemazione casa dell'Ing. Gian Maria Capuani a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1959-1960
''Architettura di interni e arredamento dell'appartamento di Umberto e Milena Colombo'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura di interni e arredamento del ristorante "Don Lisander"'', in via Manzoni a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960
''Arredamento casa Carnevale alla cascina Bellaria presso Gambolò'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sistemazione e arredamento della cartoleria Selva a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sistemazione del negozio Tadini Lambertenghi a Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961
''Arredamento Togno a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sistemazione appartamento M. G. a Genova'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento Accordino ed arredamento Colombo a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura di interni e arredamento del negozio Tadini Lambertenghi a Casale Monferrato'' (Alessandria), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961-1962
''Progetto di architettura di interni e arredamento del municipio di Omegna'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962
''Sistemazione e arredamento Fusco a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Ampliamento dei negozi Tadini Lambertenghi di Novara e di Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento studio Dr. Borsetti a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Uffici Accordino a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962-1963
''Architettura di interni e arredamento dell'appartamento di Renato e Carla Sorrentino in corso Vercelli e dell'appartamento di Mario e Laura Gherzi in via Solferino a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1963
''Arredamento S. Felli a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Appartamento Borasio a Voghera'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sistemazione casa Nappi ad Arona'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''3° sistemazione del negozio Tadini Lambertenghi di Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Negozio Coldea a Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1964-1966
''Architettura di interni e arredamento dell'appartamento di Franco Gazzarini'', in via Costa a Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1966
''Arredamento Pisani a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Studio Borsetti a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1967
''Arredamento Bonetto, arredamento Baia-Curtoni a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento Accordino a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1968
''Arredamento in via Sant'Orsola, arredamento Lampugnani'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura di interni e arredamento dell'appartamento di Lodovico e Angioletta Meneghetti'', in via Chiossetto a Milano.
''Albergo a Varazze'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1968-1969
''Villa di Angelo Paccagnini e Carla Weber'', Castano Primo (Milano).
1972
''Ristrutturazione, restauro, architettura di interni della casa di Lodovico Meneghetti e Angioletta Gennaro'', a Costella di Bonassola (La Spezia)
''Arredamento dell'appartamento di Mario e Mariolina Mauro'', in via Massena a Torino
1976
''Studi per la sistemazione interna della villa di Maria Luisa Ravasini'' a Stresa (Novara)
''Ristrutturazione e restauro del palazzo di Franco e Piero Gazzarini'', in piazza del Popolo a San Miniano (Pisa)
1979-1980
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Umberto e Milena Colombo'', in via Monterone a Roma
''Architettura d'interni e arredamento del loft di Franco Gazzarini'', in Broadway Avenue a New York
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Luigi e Anna Maria Lanzavecchia'', in via Modena a Roma
1981
''Casetta per ospiti del palazzo di Franco e Piero Gazzarini'', in piazza del Popolo a San Miniato (Pisa)
1982
''Progetto di massima per l'architettura d'interno e l'arredamento della casa di Umberto e Milena Colombo'', in via san Martino ai Monti a Roma
1982-1983
''Architettura d'interni dell'appartamento di Paolo e Giovanna Mazzini'', in via Rossini a Novara
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Gino e Ivana Bonissone'', in via Piè di Marmo a Roma
1984
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Piero Gazzarini'', in via Pagliano a Milano
1985
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Gino e Ivana Bonissone'', in via Gregorio XIV a Milano
2005
''Ristrutturazione di un alloggio nella casa Mazzini'' in via Rossini a Novara
==== EDIFICI ====
1951
''Casa Forzani'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di teatro all'aperto per bambini al Parco Sempione di Milano''.
1953
''Progetto di casa Maggi a Lesa'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di casa Rosetta a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di cinema comunale trasformabile'', in viale delle Carozze a Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1953-1954
''Casa Sforza a Stradella'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1954
''Progetto di casa per conduttore agricolo nella cascina Magni al Borghetto di Garbagna'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Casa Magni a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Capannone per macchine agricole nella cascina Magni al Borghetto di Garbagna'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto per casa Castelli a Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Condominio R 1°2° a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
[[File:Case Cameri.png|miniatura|318x318px|Tre unità residenziali duplex per dipendenti dell'industria Bossi, Cameri, 1955-56. Foto dall'archivio privato di Lodovico Meneghetti]]
1954-1955
''Casa Fontana presso viale Volta a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1954-1961
''Residenze per i dipendenti dell'industria tessile Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1955
''Progetto di edifici per abitazioni, uffici e albergo'', in piazza Garibaldi a Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Condominio a Vigevano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di case tipo in linea per l'INA-CASA'', concorso, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1955-1956
''Tre unità residenziali duplex per dipendenti dell'industria Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1956
''Progetto di casa Pizzetti a Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di sala delle feste per la Fiera di Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1956-1958
''Case per appartamenti e negozi in via Sant'Adalgiso angolo via San Bernardino da Siena a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1956-1957
''Progetto per villa Fregonara a Solcio di Lesa'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957
''Nucleo residenziale in via Oldoni a Vercelli'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Casa Colombo a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di condominio "RIII" a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Casa Pedrazzani a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957-1958
''Case popolari INA-CASA a Gardone Val Trompia'' (Brescia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957-1960
Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, Giotto Stoppino, capogruppo coordinatore G. Pollini, unità residenziale intorno a blocco scale, ripetuta negli edifici in linea di dieci piani del quartiere "Feltre" di Milano, promosso da INA-CASA e INCIS, compreso tra via Feltre, via Passo Rolle, via Rombon e Crescenzago.
1958
''Casa popolare per lo IACP a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1958-1959
''Edifici di abitazioni per una cooperativa INA-CASA di insegnanti'', in via Ranzoni a Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Case per appartamenti d'affitto e uffici in via San Francesco d'Assisi a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1959
''Casa Mazzetti a Galliate'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto per il teatro comunale di Alessandria'', concorso, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di Collegio a Cresseglio'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1959-1960
''Edificio per uffici in via San Gaudenzio a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di magazzino per l'industria di apparecchi sanitari Galli a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960
''Progetto di villa Moralis al Lido di Arona'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Nuovi uffici Commerciali per l'industria Bossi a Cameri'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto per il Palazzo di Giustizia di Verbania'' (Novara), concorso, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960-1961
''Casa popolare per l'IACP a Borgomanero'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Villa Fregonara a La Sacca di Stresa'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Edificio per uffici e banca in via San Gaudenzio a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960-1962
''Villa Mira a Romagnano Sesia'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sede della Banca popolare di Novara'', in piazza Carlo Alberto a Bra (Cuneo), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961
''Progetto per villa Magni Crola a La Sacca di Stresa'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Casa Unifamiliare a Portofino'' (Genova), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto per la nuova sede dell'orfanotrofio Collegio Dominioni a Novara'', concorso, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Camera del Lavoro di Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961-1962
''Progetto per villa Poretti sulle colline di Varese'', con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino.
''Casa "sfalsata" per dipendenti dell'industria Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Edificio Comunale a Intra'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962
''Progetto per una casa duplex a Carimate'' (Como), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Casa Fallarini a Novara'' (Torion Quartara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto per la Casa del Popolo di Trecate'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di organismo con centro culturale'', Casa del Popolo, cinematografo e appartamenti a Romagnano Sesia (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di ampliamento del cimitero di Vespolate'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Studi per la sistemazione a clinica della villa Caccia di Alessandro Antonelli a Romagnano Sesia'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Studi di restauro ambientale della Basilica di San Gaudenzio a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962-1964
''Progetto di due unità residenziali accostate a Santa Margherita Ligure'' (Genova). Casa Barbè e Bollo, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Case per la cooperativa di dipendenti comunali "Un Tetto"'', in via Palmanova a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1963-1970
''Case per la cooperativa di dipendenti comunali "Un Tetto"'', in via Cassoni a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
[[File:Via Cassoni vista esterni .jpg|sinistra|miniatura|509x509px|Case per la Cooperativa Un tetto, complesso in via Cassoni, Milano. Foto 2019]]
[[File:Via Cassoni .jpg|miniatura|551x551px|Case per la cooperativa Un tetto, complesso in via Cassoni. Dettaglio della facciata. Foto 2019]]
1964-1966
''Casa per la cooperativa di dipendenti comunali "Un Tetto"'', in via Desiderio da Settignano a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1965
''Uffici BRAUN a Milano in via Cerva'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1967
''Fabbrica di Giocattoli De Matteo'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Studio per una chiesa sul mare e per la sistemazione della piazza centrale di Porto Rotondo di Golfo Aranci'' (Sassari), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1968
''Lanificio fratelli Piacenza a Pollone'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1969-1970
''Scuola elementare comunale a Sarezzo (Brescia)'', commissionata dall'ISES, <small>con Sergio Rizzi.</small>
1971-1973
''Ampliamento della scuola elementare comunale a Sarezzo (Brescia)'', commissionata dall'ISES, <small>con Sergio Rizzi.</small>
1975
''Villa di Aristide e Rosanna D'Aulerio'', a Cavalese di Peschiera (Verona)
==== INDUSTRIAL DESIGN ====
1953
''Poltrona a liste di compensato per la ditta Sim di Novara''_esposta nel 1954 alla X Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di poltrona in compensato e gommapiuma'', concorso, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Libreria a elementi appendibili in compensato'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Armadio monoblocco a tre settori'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo da lavoro con cavalletti in legno a tre montanti'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Poltrona a sdraio in compensato a tela speciale''_esposta nel 1954 alla X triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1953-1954
''Mobili in compensato ritagliato con parti in legno massiccio'', per una produzione di serie della ditta Sim di Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1954
''Cubi-armadi componibili''.
''Tavolo ampliabile in legno massiccio e cellulare''_esposto nel 1954 alla X Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Mobile bar in compensato curvato''_esposto nel 1954 alla X Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Letto monoblocco coordinato con cestino di vimini''_esposto nel 1954 alla X Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolino in tubo metallico, legno e marmo'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo circolare 108 in legno e metallo'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1955
''Tavolo da pranzo ovale in faggio curvato e piano in mogano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo da gioco in legni massicci curvati, con piano in legno e panno'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Libreria a muro con ripiani spostabili in legno massiccio'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1956
''Maniglione per vetrate tipo Vis'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo da pranzo ovale con due montanti in legno curvato e ripiano in materia sintetica'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957
[[File:Libreria Cavalletto .png|miniatura|Libreria"Cavalletto" da centro smontabile con cavalletti esposta nel 1960 alla mostra "Nuovi disegni per il mobile italiano, Osservatore delle arti industriali"]]
''Prototipo di lampada con piede in legno curvato e globo opalino''.
''Banco di vendita in legno curvato e cristallo, e sgabello in legno e cuoio'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Armadiature modulari coordinate per l'appartamento di Cesare e Anita Beati'', in viale Lombardia a Milano.
1958
''Letto matrimoniale smontabile con sostegni in legno e ottone''_ esposto alla Prima Biennale dello Standard a Mariano Comense (Como), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Grande specchio ovale con cornice in legni massicci curvati'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Libreria da centro smontabile con cavalletti in legno massiccio curvato''_esposta nel 1960 alla mostra "Nuovi disegni per il mobile italiano, Osservatore delle arti industriali" a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1959
''Mobile Omnibus, prototipo in legno e vetro'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Camera matrimoniale, letto singolo, poltrona e divano per il Consorzio produttori lissonesi''_esposti alla mostra di Lissone (Milano), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Poltrona Cavour per la ditta Sim di Novara, in legni curvati e imbottitura''_esposta nel 1960 alla mostra "Nuovi disegni per il mobile italiano, Osservatore delle arti industriali" a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo attrezzato multiuso in legno massiccio''_esposto nel 1960 alla XII Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960
''Sedia in legni curvati e imbottitura derivata dalla poltrona Cavour'', per la ditta Sim di Novara, presentata ai concorsi "Arflex" e "Sedia Trieste", <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Lampada da tavolo "Ministeriale" in vetro opalino e ottone nichelato'', per Arredoluce_esposta nel 1960 alla XII Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Lampada in plastica per la ditta Kartell''_esposta nel 1960 alla XII Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Mobili di produzione in serie per la ditta Brusadello di Lecco'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Stanza da letto completa per la ditta Gima di Cantù'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo ampliabile in legno, concorso bandito a Cantù'' (Como), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino._ esposto nel 1960 alla XII Triennale di Milano</small>.
''Tavolo per la ditta Arflex con gambe in legno massiccio curvato'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961
''Sedia in legno curvato e gommapiuma'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sedia in legno massiccio e imbottita per la II Biennale dello Standard di Mariano Comense'' (Como), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo da studio in legno massiccio e sedia in legno curvato e gommapiuma'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Mobile a elementi componibili da soggiorno o da studio'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Poltrona, poltroncina e sgabello in giunco per la Rinascente'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di poltrona in multistrato ritagliato e gommapiuma per la Rinascente'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962
''Poltrona in tubo di ferro e copertura di gommapiuma rimovibile per la ditta Mim'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1964-1966
''Lampade "1008" a piede, a parete ed a sospensione'', in metacrilato e ottone nichelato per la ditta Arteluce, diverse versioni, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1965
''Poltroncina in malacca Fly'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1966
''Mobili coordinati per il bagno in legno laccato'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1967
''Lampada "Bino" per la ditta Candle'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1972
''Tavolo da studio con cavalletti in legno e unico montante''
1974
''Cubi multiuso componibili da centro in legno laccato''
1985
''Divano a tre posti per l'artigiano Mantegazza''
==== INTERVENTI A SCALA URBANA ====
1951
''Piano regolatori di Borgosesia'' (Vercelli), concorso, <small>con P. Conti</small>.
1955
''Progetto urbanistico di un nucleo residenziale per i dipendenti dell'industria Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957
''Progetto urbanistico per nucleo residenziale in via Oldoni a Vercelli'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto urbanistico per il nucleo residenziale INA-CASA a Gardone Val Trompia'' (Brescia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957-1958
''Coordinamento della commissione per il progetto del Piano regolatore generale di Novara''.
1958
''Progetto urbanistico per un nucleo residenziale IACP a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960
''Terreno Andreotti a Cremona'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Nucleo residenziale CARVER a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961
''Progetto urbanistico paesaggistico per la collina di La Sacca di Stresa'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962
''Studio di impostazione economico-urbanistica del Piano particolareggiato per l'area dell'ex caserma Perrone a Novara''.
1962-1963
L. Airaldi, M. Allione, F. Buzzi Ceriani, Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, S. Rizzi, A. Secchi, Giotto Stoppino, ''piano regolatore generale di Novara''.
L. Airaldi, M. Allione, F. Buzzi Ceriani, Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, S. Rizzi, A. Secchi, Giotto Stoppino, ''piano per l'edilizia economica e popolare di Novara''.
L. Airaldi, M. Allione, Franco Buzzi Ceriani, Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, S. Rizzi, A. Secchi, Giotto Stoppino, ''piano particolareggiato sull'area dell'ex caserma Perrone a Novara''.
1963
''Piano particolareggiato Perrone'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1963-1966
Piero Bottoni, Lodovico Meneghetti, M. Morini e consulenza di F. Indovina, ''piano regolatore generale di Verbania'' (Novara).
Piero Bottoni, Lodovico Meneghetti, M. Morini, ''piano per l'edilizia economica e popolare di Verbania'' (Novara).
1964
''Piano urbanistico e progetto planovolumetrico nella zona Fornaci di Oleggio'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Piano particolareggiato in via Alcarotti a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Piano dell'edilizia scolastica di Novara''.
''Analisi e valutazione dei Piani di zona di Pavia, Vercelli e Biella'', consulenza alla GESCAL.
1964-1966
''Studi per il Piano regolatore generale di Prato Sesia'' (Novara).
1973-1974
Progetto per il Piano regolatore generale di Saronno, <small>con Franco Buzzi Ceriani, Giancarlo Consonni, Sergio Rizzi e la consulenza dell'ing. Mario Zambrini.</small>
1996
Progetto di paesaggio e di nuovi spazi da realizzare lungo il Naviglio della Martesana, per il Dipartimento di Progettazione dell'architettura del Politecnico di Milano. <small>Con Ennio Bosio, Marco Paris e Dessivo Vianelli.</small>
== Gli scritti ==
<small>L. Meneghetti, ''Aspetti di geografia della popolazione Italia 1951-1967. Occupazione, reddito, popolazione, concentrazione della popolazione, popolazione in alcuni territori comprendenti una grande città'', clup, Milano 1971.
G. Consonni, L. Meneghetti, L. Patetta, ''Bottoni: quarant'anni di battaglie per l'architettura'', fascicolo monografico di «Controspazio», a. V. n. 4, ottobre 1973 pp. 8-70.
L. Meneghetti, ''Lo squilibrio insediativo della popolazione nell'Italia Settentrionale'', clup, Milano 1974.
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L. Meneghetti, ''Parole in rete. Interventi in eddyburg, giornale e archivio di urbanistica, politica e altre cose'', Libreria Clup, Milano 2005.
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L. Meneghetti, ''Libere osservazioni non solo di urbanistica e architettura'', Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna (Ravenna), aprile 2008.
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L. Meneghetti, ''Coltiva la musica, distinguerai l'architettura'', in S. Chiodo (a cura), ''Il suono congelato'', Unicopli, Milano 2009, pp.11-18.
L. Meneghetti, ''Promemoria di urbanistica, architettura, politica e altre cose'', Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna 2010.
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=== Articoli ed Interviste ===
<small>F. Buzzi Ceriani, V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Quattro architetti progettano una fiera in collaborazione'', in CCIA (Camera di commercio, industria e agricoltura di Novara), 3° Fiera mercato. Rassegna delle attività economiche della provincia, Novara 1953, pp. 51-55.
F. Buzzi Ceriani, V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Padiglioni in un parco'', "Domus", 289, dicembre 1953, pp. 8-13.
V. Gregotti, L. Meneghetti, ''Stanza per ragazza'', "Domus" 293, aprile 1954, pp. 11-16.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Mobili per una produzione di serie'', "Domus", 293, aprile 1954, pp. 53-61.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Arredamento per l'alloggio Ina-casa alla Triennale [X Triennale]'', "Domus", XXVII, 301, dicembre 1954, pp.46-49.
L. Meneghetti, Articoli su vari argomenti in settantadue numeri del settimanale «il Lavoratore» dal novembre 1954 (a. LIX) al maggio 1956.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Casa Sforza a Stradella'', «Casabella continuità», a. XVIII, n. 205, aprile-maggio 1955, pp.13-17.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Due Uffici'', "Domus", 319, giugno 1956, pp.10-14.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''A Novara'', "Domus", 324, novembre 1956, pp.11-20.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Un soffitto a padiglioni'', "Domus", 325, dicembre 1956, pp. 50-51.
L. Meneghetti, ''In tema di edilizia privata'', «il Comune. Notiziario del Comune di Novara''»,'' a. I, n. 5, maggio 1957, p. 4.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Negozio a Novara'', "Domus", XXX, 330, novembre 1957, pp. 20-24.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Tre appartamenti in duplex'', "Casabella Continuità", 219, maggio 1958, pp. 26-31.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Esempio di alloggio rurale'', "Casabella-continuità", 243, settembre 1960, pp. 15.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Case d'affitto a Novara'', "Casabella Continuità",XXIII, 243, settembre 1960, pp. 26-31.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Progetti per residenze unifamiliari'', "Casabella Continuità",XXVI, 276, giugno 1963, pp.32-33.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Due case di Portofino'', "Casabella Continuità",XXVI, 276, giugno 1963, pp.34-35.
''Il problema del Mese. Interviste su La «167». Terreni per l'edilizia popolare a Novara.'' Intervista a L. Meneghetti, «mese coop», a. II, n. 9, Maggio 1963, pp. 7, 10.
L. Meneghetti, ''Indispensabili lo stimolo e l'iniziativa pubblica'', «i 7 giorni», a. II, n. 29, 20 luglio 1963, p.3..
''Parlano i tecnici del piano regolatore [di Novara]''. ''Quattro domande all'arch. Meneghetti'', «Sabato», a. II, n. 29, 20 luglio 1963, p. 6.
L. Meneghetti, ''60; 246; 167: Legislazione urbanistica'', «Edilizia Moderna», fascicolo monografico ''Architettura italiana 1963'', a. XXXIII, n. 82-83, 1963, pp. 69, 70-71.
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L. Meneghetti, ''Per una nuova qualità degli spazi metropolitani'', «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano», fascicolo monografico ''Strategia per le città padane'', a. II, n. 3, novembre 1985, pp. 15-17.
''Intervista sul neoliberty a L. Meneghetti'' di studenti del corso di ''Architettura degli interni'' tenuto dal professor G. D. Salotti, settembre 1986, in F. Bucci (a cura), ''L'urbanistica, la metropoli, la didattica il progetto. Scritti editi e inediti 1979-1989'', Centro stampa Facoltà di architettura Politecnico di Milano, 1991, pp. 199-205.
L. Meneghetti, ''Ma non si ascolta l'università'', «la Repubblica» / L''a parola alla città'', 23 febbraio 1987, p. 37.
L. Meneghetti, ''Ripresa con variazioni'', «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano», a. IV, N. 4, marzo 1987, pp. 5-6.
L. Meneghetti, ''L'Archivio Piero Bottoni''. ''Al Politecnico di Milano una dotazione di eccezionale valore'', «polinewsia», a. V, n. 31, aprile maggio 1987, pp.14-15.
L. Meneghetti, ''La critica assente'', «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano», a. IV, n. 5, luglio 1987, pp.5-6.
L. Meneghetti, ''Architettura e natura. Città e campagna'', «il Manifesto», 22 ottobre 1987, p. VI.
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L. Meneghetti, Risposta a ''Tre domande per un progetto su Milano'', «Urbanistica», a. LVII, n. 90, marzo 1988, pp.74-75.
L. Meneghetti, ''Imparare ancora dall'Olanda?'', «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura», a. V, n. 8, agosto 1988, pp. 5-7.
L. Meneghetti, ''Un nuovo spazio di città e campagna nell'area metropolitana milanese'', «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano», a. V, n. 8, agosto 1988, pp. 82-83.
L. Meneghetti, ''Un finale per continuare'', «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano», a. V, n. 9, dicembre 1988, pp. 5-6.
L. Meneghetti, ''Struttura forma e progetto della periferia metropolitana. Milano città e campagna'', in Aa. Vv., ''Per la città'', Catalogo della Mostra dei lavori didattici del Dipartimento di progettazione dell'architettura, Facoltà di architettura Politecnico di Milano, a cura di Studio Quadrante, clup, Milano 1989, pp.139-141.
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E. Bordogna, ''L'impegno di un architetto, recensione del volume: Le stagioni delle scelte. Lodovico Meneghetti architettura e scuola'', cit., in «AL», a. XXXIV, n. 485, settembre-ottobre, 2011.
A. Orioni, ''recensione del volume: Le stagioni delle scelte. Lodovico Meneghetti architettura e scuola'', cit., in «Territorio» Nuova serie, a. XX, n. 73, II trimestre 2011, pp. 162-163.
D. Vitale (a cura), ''Le stagioni delle scelte. Lodovico Meneghetti architettura e scuola'', Il Poligrafo casa editrice, Padova 2011
Valentina Marchetti, ''Dall'archivio degli Architetti Associati. Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, Giotto Stoppino'', in M. T. Feraboli (a cura), ''Umanesimo Contemporaneo. Gli archivi di Gregotti - Meneghetti - Stoppino e della Gregotti Associati conservati presso il CASVA'', Quaderni del CASVA 16, 2016.
Valentina Marchetti, ''Novara Fair pavilions: relationship between drawing and preexistences in the Architetti Associati's work'', in G.Pellegri (a cura di), ''De-Sign Environment Landscape City'', Gup-Genova University Press, Genova, dicembre 2018.</small><br />
== Note ==
<references />
Lodovico Meneghetti (Novara, 1926 - ) è architetto, urbanista, amministratore pubblico e professore italiano, protagonista dal secondo dopoguerra della cultura architettonica italiana.
[[File:Lodovico Meneghetti.jpg|miniatura|288x288px|Lodovico Meneghetti nella casa in via Chiossetto a Milano]]
Laureatosi in architettura al Politecnico di Milano nel 1952, l'anno seguente Lodovico Meneghetti fonda a Novara, con [[Vittorio Gregotti]] e [[Giotto Stoppino]], lo studio di architettura, urbanistica e design Architetti Associati Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino. Il sodalizio, attivo anche a Milano dal 1963, si scioglie nell'ottobre del 1969: anno in cui i tre architetti lasciarono definitivamente lo studio in via De Togni a Milano.
Chiamato ben presto nell'Msa (Movimento studi per l'architettura) e nell'Adi (Associazione disegno industriale), in seguito aderisce all'Inu (Istituto nazionale di urbanistica), diviene consulente della Gescal (Gestione case per lavoratori) e l'Ises (Istituto per lo sviluppo dell'edilizia sociale) lo nominerà progettista di fiducia, soprattutto riguardo all'edilizia scolastica. Dal 1956 al 1960 è assessore all'urbanistica, ai lavori pubblici e all'edilizia privata del Comune di Novara, nel 1962-1963 guida il gruppo di tecnici che progetta il nuovo Piano regolatore generale (Prg), il Piano di edilizia economica e popolare (Peep) e il Piano particolareggiato esecutivo (Ppe) sull'area di una grande caserma.
Dal 1970 si impegna a tempo pieno nell'insegnamento e nella ricerca alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e nel 1972 accetta la direzione dell'Istituto di Urbanistica.
Nel 1983 fonda con [[Giancarlo Consonni]] e [https://ift.tt/2rfFFyj Graziella Tonon] l'[https://ift.tt/2sMBxX3 archivio Piero Bottoni]: un'imponente raccolta documentale di architettura, urbanistica, design, di politiche locali e nazionali. Direttore del dipartimento di Progettazione dell'architettura del Politecnico di Milano dal 1985 al 1988, rilancia la rivista «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura». È autore di numerosi libri e saggi su temi relativi al territorio, al paesaggio, alla città, alla cultura architettonica e urbanistica, al compito sociale del design, ai problemi della scuola nell'insegnamento del progetto ed infine al ruolo delle amministrazioni pubbliche. Dal 2003 è opinionista di [http://www.eddyburg.it Eddyburg] (sottotitolo originale ''Giornale e archivio di urbanistica politica e altre cose)'': sito, che si occupa di città, società e politica, fondato nello stesso anno dall'ingegnere urbanista [[Edoardo Salzano]].
<br />
== La passione per la musica e i progetti ante laurea ==
"''Alle 4 del pomeriggio, dalle elementari Rosmini andavo all'Istituito Musicale Brera. Coltivare la musica, una passione della vita intera.''"
(Lodovico Meneghetti, ''Saper Vedere // Saper Ascoltare'', in ''il novarese'', n.4, settembre, Ed Idee di Futuro, Novara, 2018)
Lodovico Meneghetti nasce a Novara il 2 giugno 1926; nella città natale frequenta le scuole elementari Rosmini, il Civico istituto musicale Brera, il ginnasio ed il liceo classico Carlo Alberto. Nel febbraio del 1942, il padre [[Mario Meneghetti]], storico centromediano e bandiera del Novara Calcio dal 1908, muore in un tragico incidente sul lavoro in ferrovia.
Alla fine della guerra Meneghetti si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e contemporaneamente fonda un quintetto jazz chiamato ''Hot Solitude'' (titolo di un ''song'' di Ellington) insieme ad [[Angelo Paccagnini]] (clarino e sassofono tenore), che anni dopo sarà un protagonista dell'avanguardia musicale, Franco Francese (tromba), Piero D'Aquino (contrabbasso e violino) e Franco Anfossi (batteria).
Ancora studente, Meneghetti lavora prima nello studio di [[Franco Albini]] e poi in quello dei [[BBPR]], dove crea con il grafico Toio Bonfante un album di prospettive, fotomontaggi e descrizioni per la presentazione del progetto [[Torre Velasca]]. Sciolto il gruppo degli ''Hot Solitude'', inizia a disegnare in uno studio di ingegneria del gruppo Anic-Montecatini. Ad ogni modo la musica, ascoltata o suonata in improvvisazioni al pianoforte non si estranierà mai dagli obblighi prioritari dell'architetto, che nel libro ''Architettura e paesaggio. Memoria e pensieri'' (2000), nella parte ''Paesaggi sonori. Architettura musica'' '''|''' ''Musica architettura'' scrive: "''Quando mi si domanda: quale musica ti piace?, rispondo: tutta, purché sia buona: ugualmente riguardo all'architettura e a tutte arti''" <ref> L. Meneghetti, ''Architettura e paesaggio. Memoria e pensieri'', Edizioni Unicopli, Milano 2000''.''</ref>.
Verso la fine del percorso universitario, Meneghetti partecipa ad alcuni concorsi di scenografia, vincendone due, per il ''Macbeth'' (1950) e per ''La casa sull'acqua'' di Ugo Betti (1951), poi realizzata alla Casa del popolo di Novara. Intanto firma i primi lavori con il futuro socio Vittorio Gregotti. I progetti di questo periodo mostrano l'interesse per le avanguardie del primo Novecento; propensione ricordata da Meneghetti nel libro ''La partecipazione in urbanistica e architettura'' (2003), in relazione alla figura di [[Carlo De Carli]]: "''C'era finalmente il riconoscimento di nostri progetti influenzati dalla cultura di De Stijl, dell'astrattismo/neoplasticismo, del razionalismo/costruttivismo. Nelle prospettive degli ambienti interni si notavano alle pareti quadri di Mondrian o Van Doesburg o altri simili. L'insegnante non solo ammetteva la nostra libertà di scelta, ma capiva la nostra ansia, la ricerca di una diversità di progetto a fronte di una scuola che non si era accorta, nel complesso, della rivoluzione già avvenuta da decenni nell'arte e nell'architettura.''"<ref> L. Meneghetti, La partecipazione in urbanistica e architettura. Scritti e interviste, Unicopli, Milano, 2003.</ref> La stessa tensione culturale si ritrova in altre scenografie che rimandano agli ibridi di Prampolini o ai figurini di [[Depero]].
Nel 1952, Meneghetti cura con Vittorio Gregotti l'allestimento di due mostre al Palazzo del Broletto di Novara: la ''Mostra sulle deportazioni nei campi di concentramento nazisti'' e la ''Mostra retrospettiva del libro novarese del Quattro-Cinquecento,'' entrambe incentrate sull'uso della luce e sull'adeguamento all'ambiente architettonico storico.
Il 31 luglio dello stesso anno Meneghetti discute la tesi di laurea: ''Progetto di una nuova Facoltà di architettura'' e ''Proposta di un teatro all'aperto per bambini'' nel Parco Sempione. Nella stessa sessione si laureano Vittorio Gregotti, [[Gae Aulenti]] e Francesco (Franco) Buzzi Ceriani.
== Lo studio degli Architetti Associati ==
«''Non potevamo accontentarci di un rilancio del razionalismo. Delusi dall'insegnamento nella scuola avevamo maturato un libero punto di vista sulle arti e la scienze. Rileggevamo la storia dell'architettura considerando anche i contesti e i tempi che l'accademismo oscurava o ignorava. Abbiamo studiato gli esperimenti e i compimenti nel nostro e in altri paesi alla fine del XIX secolo e nella prima metà del XX, diversi da quelli abituali e parziali. Osservavamo la città, il paesaggio padano, le case, le strade, le piazze e i monumenti. Abbiamo amato le murature di mattoni a vista e impiegato spesso pannelli prefabbricati di cemento e graniglia martellinati: disegnati appositamente per il tamponamento delle strutture conferivano una forte espressività ai manufatti. La ripresa di componenti decorative trovava spiegazione nello stretto legame con la ragione architettonica complessiva. Appartenevamo, come tutti gli architetti fino alla nostra generazione, alla cultura che univa architettura urbanistica e design nella riflessione sulla realtà e richiedeva specifica capacità di creazione nei diversi ambiti. Così il critico, da una parte, potette apprezzare i nostri sforzi per raggiungere alti risultati coi piani urbanistici di Novara (Francesco Tentori), da un'altra attribuire meriti alla sola nostra poltrona "Cavour" fra i numerosi prodotti esposti in una mostra ([[Gillo Dorfles]]), da un altro ancora, a fronte delle unità duplex di Cameri ritenute "troppo" romantiche, riconoscere che c'era parecchia razionalità nel nostro romanticismo ([[Aldo Rossi]])''».<ref> Trascrizione dell'intervista di Valentina Marchetti a Lodovico Meneghetti del 11 settembre 2019</ref>
Lodovico Meneghetti, ''Pensiero su come eravamo, 2019''
Nel 1953, lo studio novarese del gruppetto formatosi dietro i banchi del Politecnico di Milano (Lodovico Meneghetti, Vittorio Gregotti e Giotto Stoppino) si apre in via Del Carmine con il nome Architetti Associati. Come scrive lo stesso Meneghetti in ''Le stagioni delle scelte'', il terzetto condivideva la passione non solo per l'architettura e il progetto, ma anche per la musica, la pittura e la letteratura entro forti interessi per la storia e l'attualità dei problemi sociali. "''Il sodalizio ha rappresentato indubbiamente fin dai tempi novaresi un'esperienza felice. Eravamo realmente un piccolo collettivo, tanto che sarebbe inutile qualsiasi tentativo di distinguere i meriti singoli in questa o in quella opera. Lo affermo indipendentemente dalle strade che ognuno ha imboccato in seguito''"<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>.
[[File:Casa Sforza a Stradella 1953-54.png|sinistra|miniatura|380x380px|Casa Sforza a Stradella, 1954. Immagine tratta dall'archivio privato di Lodovico Meneghetti]]
Le prime architetture degli Architetti Associati si connotano per libertà compositiva, sperimentazioni materiche e critica ai dettami del Movimento Moderno. Uno dei primi esempi, la Casa Sforza a Stradella (1953-1954), rappresenta un manifesto dei loro intenti, ossia il disimpegno nei confronti del neo-razionalismo. La posizione dei giovani novaresi è da subito criticata da Franco Albini, che durante una serata dell'Msa (6 maggio 1953) si esprimerà così: "''Non parlerò dei lati positivi, ma dei lati che mi sembrano negativi, mi sembra che questi giovani siano indubbiamente molto dotati e che questo costituisca forse il loro limite pericoloso. [Si nota] nelle soluzioni planimetriche una composizione molto libera e una ricerca spigliata nelle giuste misure, [ma] vedendo la pianta si pensa [ne derivi] un certo alzato e invece gli alzati sono inaspettati. La ricerca, che mi pare giustificata nella pianta perché si risolve in spazi ed elementi di una certa misura, portata ancora più avanti e con gusto ancora più attento nell'alzato, specialmente nei dettagli e nel modo di interpretare la struttura, diventa quasi un piacere per se stesso, un gioco.''"<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref> (Franco Albini)
Nel biennio 1955-56, gli Architetti Associati presentano un'opera alla quale Meneghetti si dirà, molti anni dopo, "''legato con speciale affetto''"<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>: le tre unità duplex per dipendenti di un'industria a Cameri sono lo sviluppo della dichiarazione di intenti emersa con Casa Sforza, che trova qui compimento mediante lo studio della relazione con l'ambito produttivo e sociale, l'uso del mattone sabbiato a vista e l'inserimento di prefabbricati in cemento accanto agli elementi decorativi in ceramica. Il 1956 è inoltre l'anno in cui progettano e curano l'edificazione di un monumento a muro, una composizione di blocchi di cemento e graniglia, racchiudenti il memoriale per i quattro partigiani uccisi in Piazza Cavour il 24 ottobre 1944.
Nel settembre del 1955 Meneghetti sposa Angela Gennaro (Torino, 1932), laureata all'università di Pavia in scienze biologiche, dapprima borsista del Cnr per ricerche sul cancro nel Centro radiologico dell'Ospedale maggiore di Novara, poi titolare di Scienze naturali al liceo Giacomo Manzoni di Milano.
=== Neoliberty e dintorni ===
[[File:Cavour .png|miniatura|291x291px|Poltrona Cavour, anni '60. Fotografia tratta dall'archivio privato di Lodovico Meneghetti]]
Alla fine degli anni Cinquanta infuria la polemica sulla presunta virata italiana nei confronti del Movimento Moderno, che culminerà, dopo la presentazione delle opere di Rogers, Gardella, Magistretti e De Carlo al CIAM di Otterlo del 1959, con la pubblicazione del celebre articolo di Reyner Banham in "The Architettura Review" intitolato ''Neoliberty. La ritirata italiana dall'architettura moderna''. Anche gli Architetti Associati sono coinvolti nella critica generalizzata; infatti le assonanze tra la loro produzione e il Liberty si ritrovano nei layout delle piante, nel recupero degli ampi vani scala con lucernario e nell'uso dei materiali locali. La loro sperimentazione, tuttavia, non cerca una via d'uscita dalla modernità o un rifugio nel rassicurante storicismo e nel vernacolare, ma vuole ricostruire il rapporto tra valore simbolico e forma architettonica. La messa in discussione del moderno si traduce in un tentativo di modellare di una nuova eredità capace di regolare i conti con una razionalità che, nell'elevazione del nuovo a valore, aveva prodotto un distacco tra realtà e storia. Altro evento che segna l'evoluzione del dibattito sul Neoliberty e ne rappresenta forse l'ultimo capitolo è la mostra ''Nuovi disegni per il mobile italiano'', aperta dal 14 al 27 marzo 1960 presso L'Osservatore delle Arti Industriali a Milano (ordinamento Vittorio Gregotti e Guido Canella, allestimento Gae Aulenti e Guido Canella). In questa occasione un gruppo di trenta giovani architetti milanesi, torinesi e novaresi espone ventun mobili e dodici lampade volti a suscitare clamore ed opinioni contrastanti. La mostra non si poneva l'obbiettivo di trarre un bilancio informativo, ma aspirava a "''fissare fenomeni nuovi che, presenti in molti architetti italiani, sembravano fra i giovani più caratterizzati''"<ref> AA.VV., Nuovi disegni per il mobile italiano, Catalogo della mostra omonima presso l'Osservatore delle Arti Industriali, Milano 14-27 marzo 1960.</ref>. Attraverso l'arredo si volevano presentare e discutere tematiche più generali riguardanti il mondo del design e dell'architettura. L'intento dei giovani era di esprimere pubblicamente le incertezze e le inquietudini di un periodo considerato di crisi e disagio. Gli Architetti Associati presentano una libreria da centro, due lampade e la nota poltrona Cavour, che si guadagnerà un giudizio positivo da parte di Gillo Dorfles nonché la segnalazione d'onore al Compasso d'Oro.
=== Il trasferimento a Milano ===
[[File:Settignano .jpg|miniatura|320x320px|Case per la Cooperativa Un Tetto, via Desiderio da Settignano, Milano, 2019]]
Nel 1963 lo studio si trasferisce a Milano. Il cambiamento corrisponde ad un mutamento delle questioni da affrontare oltre a un aumento di consistenza degli interventi commissionati. Fondamentale in questi anni è la progettazione delle case per la Cooperativa Un Tetto, che mantengono e approfondiscono i criteri adottati nel periodo novarese: duttilità degli interni, cura degli spazi comuni, massimo sviluppo dei perimetri, studio dei rapporti tra gli alloggi, loro diversificazione secondo la dimensione delle famiglie, accuratezza delle finiture in materiali durevoli, minimo ingombro delle strutture all'interno degli appartamenti e calcolo attento dei costi, calibrati grazie all'impiego dei pannelli prefabbricati autoportanti di cemento e graniglia. Quest'ultimi, estrema evoluzione dalla prima sperimentazione nelle due case di Via S. Francesco d'Assisi a Novara, 1958-1959, assumono forme e funzionalità nuove e differenti nei tre complessi di Via Palmanova (34 alloggi), Via Desiderio da Settignano (20), Via Cassoni (78). Gli incarichi si rinnovano anche nel campo degli allestimenti e nel 1964, gli Architetti Associati progettano la celebre ''Sezione Internazionale per la XIII Triennale di Milano,'' che varrà loro il Gran Premio Internazionale, la ''Mostra del Cerano'' al Palazzo del Broletto di Novara, esempio significativo della tendenza, inaugurata nel secondo dopoguerra con la mostra ''Caravaggio e i Caravaggeschi,'' a riconsiderare artisti regionali, e infine la ''Trasformazione spaziale della zona dei servizi'' alla mostra ''La casa abitata'' a Palazzo Strozzi di Firenze.
=== Lo scioglimento ===
I risultati raggiunti negli anni milanesi dai tre architetti non impedirono la crisi verso la fine degli anni Sessanta e il conseguente scioglimento dello studio. Il 30 settembre 1969, dopo un anno di minore attività, il terzetto abbandonava l'edificio in via De Togni a Milano. Meneghetti dirà, in una lunga intervista apparsa sulla rivista «Costruire in laterizio» molto tempo dopo: "''E' impossibile parlare qui in modo approfondito delle cause. Forse una diminuzione delle commesse. Certo l'allontanamento progressivo di Gregotti dallo stretto rapporto con gli altri due a seguito della scelta di diversi percorsi personali cui, appunto, abbiamo già accennato. Probabilmente, anche il mio coinvolgimento nei nuovi tempi politici e la partecipazione intensa alla lotta nella Facoltà di Architettura''". Successivamente Meneghetti si dedicherà soprattutto all'insegnamento. D'altra parte, l'istituzione e la gestione dell'Archivio Piero Bottoni, imporranno una presenza e un lavoro continui; ne conseguiranno anche la mostra alla Rotonda di via Besana, ''Piero Bottoni. 1922-1973 architettura urbanistica design'', ''novembre'' 1990-gennaio 1991, e il volume ''Piero Bottoni opera completa'', curato dai responsabili dell'archivio per Fabbri Edizioni.
== Gli anni del Politecnico di Milano ==
[[File:Meneghetti Ponewsia.jpg|sinistra|miniatura|Lodovico Meneghetti in un comizio vicino al Politecnico il 5 luglio 1972. (Polinewsia, n 0, dicembre 1981)]]
Nel 1963 una serie di scioperi ed occupazioni delle Facoltà di Architettura di Milano, Torino e Roma avvisano l'Italia della partecipazione degli studenti universitari alla lotte sociali. Nello stesso anno [[Ernesto Nathan Rogers]] dedica un articolo di fondo, su "Casabella Continuità", al problema universitario ed esorta i docenti a farsi partecipi del rinnovamento democratico della scuola italiana e dell'università. Intanto Franco Albini chiede a Lodovico Meneghetti di collaborare nel corso di Composizione architettonica per l'anno 1963-1964. Si offre a Meneghetti la possibilità di lavorare con gli studenti del IV e V anno su temi di architettura urbana collegati ai problemi sociali, in primis la casa per i lavoratori, proprio mentre gli A.A stanno progettando le residenze della Cooperativa Un tetto. Nel contempo, gli interessi di Meneghetti nella scuola includono l'urbanistica, campo aperto di una battaglia anche politica nel paese e fronte arretrato nell'università di architettura da ricostruire con urgenza, e [[Piero Bottoni]] (professore ordinario di urbanistica), con il quale Meneghetti aveva lavorato al Prg e Peep di Verbania, lo chiama prima come collaboratore e poi come assistente ruolo.
Quando si concluderà l'intensa esperienza professionale con Gregotti e Stoppino, Meneghetti non ne negherà la validità; lo studio collettivo e contemporaneamente l'impegno politico erano stati essenziali per una condotta riformatrice dell'insegnamento. Afferma tuttavia: "''Ho scelto la strada dell'università perché mi sembrava che da parte mia molto fosse stato dato e molto fosse stato detto nell'attività professionale e nel rapporto coi miei soci. Dati i tempi, posso dire, volevo esprimermi appieno nella scuola superando i limiti dovuti agli impegni esterni.''"<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>
Nel 1968 Meneghetti ottiene la cattedra di Urbanistica presso il Politecnico di Milano. Le sue lezioni ed esercitazioni rifiutano l'isolamento della disciplina che deve ritrovare l'unione con l'architettura; solo così le circostanze sociali e territoriali potranno essere studiate fuor da vaghe astrazioni e dischiudere una potenzialità di progetto realistica e rinnovata. Scriverà Daniele Vitale "''Rifondare l'architettura e riportarla a un mandato civile: era questa la tensione e la speranza di una parte della scuola, ma di una parte che è stata a lungo maggioritaria ed egemone e che s'è fatta responsabile della cosiddetta sperimentazione.''"<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>
Divenuto professore ordinario nel 1979, Meneghetti proseguirà l'attività didattica e di ricerca rafforzando il suo laboratorio di progettazione urbanistica fino al 1998. Nel 1999 il Politecnico di Milano decide di articolare la propria offerta attraverso una serie di sedi dislocate sul territorio: la Facoltà di Architettura si sdoppia istituendo una nuova sede a Bovisa, la Facoltà di architettura civile; Meneghetti parteciperà al progetto e al funzionamento della nuova scuola, da lui definita "''ultima trincea di difesa contro i distruttori del territorio''".<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>
== L'impegno politico ==
Militante negli anni Cinquanta a Novara tra le fila del PSI (Partito socialista italiano), Lodovico Meneghetti accetta, tra il 1954 ed il 1956, il compito di redattore unico de "Il Lavoratore". Sotto la sua guida il settimanale diretto da [[Sandro Bermani]] assume vari tratti distintivi tra cui un'impaginazione moderna, la pubblicazione di disegni, poesie e storie di epiche lotte della Novara proletaria prefascista. Nel maggio 1956 le sinistre vincono le elezioni comunali e a Meneghetti, eletto consigliere comunale, è attribuito l'assessorato a urbanistica, lavori pubblici, edilizia privata. Da questo momento lascia il giornale e diviene, come lo definisce [[Cesare Bermani]] "l'intransigente assessore ai Lavori pubblici".<ref> D. Vitale, (a cura) Le stagioni delle scelte: Lodovico Meneghetti, architettura e scuola, Il poligrafo, Padova, 2011</ref>
Nel 1962-1963 Meneghetti guida un gruppo di tecnici per la progettazione del nuovo Prg, del Peep e del Ppe sull'area dell'ex caserma Perrone, varati contemporaneamente la notte del 25 luglio 1963.
Componente della Commissione conservatrice dei musei novaresi, lavora per rilanciarli nella loro funzione educativa.
Nel 1963 lascia il Psi, tuttavia questo non segna la fine della sua appartenenza attiva alla scena politica e sociale, che a partire dagli anni Sessanta ritrova nell'università il principale terreno dello scontro politico nel Paese. Col trasferimento a Milano, inoltre, si era unito ad altri componenti della originaria sinistra socialista per fondare una sezione del Psiup (Partito socialista di unità proletaria).
Dal 2003 partecipa come opinionista al sito ''eddyburg.it, archivio e giornale di urbanistica, politica e altre cose'' e affronta problemi non solo milanesi in [https://ift.tt/2Si5EjF arcipelagomilano.org], ''Informazione – Politica – Cultura'', rivista on line fondata e diretta da Luca Beltrami Gadola. Infine, conserva forti legami con la città d'origine attraverso scritti saltuari o interviste in periodici come il "Corriere di Novara", soprattutto curando l'ultima pagina de "il novarese", bimestrale di ''Idee Futuro'' fondato da Alberto Pacelli.
== Le opere ==
==== SCENOGRAFIE ====
1950
''Bozzetto e modello di scenografia per il Macbeth, concorso''.
''Scenografia per La casa sull'acqua di Ugo Betti'', Casa del Popolo di Novara.
1951
''Bozzetti di scenografie per opere liriche e balletti''.
==== ALLESTIMENTI e MOSTRE ====
1952
''Mostra sulle deportazioni nei campi di concentramento nazisti'', Palazzo del Broletto di Novara, <small>con Vittorio Gregotti</small>.
''Mostra retrospettiva del libro novarese del Quattro-Cinquecento'', Palazzo del Broletto di Novara, <small>con Vittorio Gregotti</small>.
1953
''Terza Fiera Mercato di Novara nel parco pubblico, piano urbanistico e architettura dell'ingresso e dei padiglioni'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino e Franco Buzzi Ceriani</small>.
1953-1954
''Padiglione Carver alla Fiera di Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1954
''Stand Fassina a Vigevano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento tipo per un alloggio INA-CASA''_esposto nel 1954 alla X Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957
''Stand URSUS GOMMA'' a Vigevano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Stand Mitam per l'industria Bossi a Cameri'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960
''Arredamento di un alloggio INA-CASA per salariato agricolo''_esposto alla XII Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1963-1964
''Sale per la sezione introduttiva internazionale della XIII Triennale di Milano sul tema "Il tempo libero"'', Palazzo dell'Arte di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino e Peppo Brivio</small>.
1963-1965
M. Achilli, Gae Aulenti, D. Brigidini, G. Canella, P. Ceccarelli, P. L. Crosta, N. Dardi, Vittorio Gregotti, E. Mattioni, Lodovico Meneghetti, C. Pellegrini, G. U. Polesello, A. Rossi, L. Semerani, Giotto Stoppino, G. Tamaro, F. Tentori, V. Vercelloni, ''progetto e grafica dei pannelli espositivi delle opere degli architetti stessi''_esposte alla Prima Triennale itinerante di architettura italiana contemporanea.
1964
''Mostra del Cerano'', Palazzo del Broletto di Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1965
''Trasformazione spaziale della zona dei servizi'', nella mostra "La casa abitata", Palazzo Strozzi, Firenze, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Padiglione Italsider alla Fiera di Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Spazi del nuovo stabilimento Italsider di Taranto e teatro all'aperto per la visita del presidente della Repubblica Giuseppe Saragat'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1966
''Luminarie di Natale in via Montenapoleone'', Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1981
Ideazione e ordinamento della mostra ''Piero Bottoni e Milano'', prodotta dall'Archivio Piero Bottoni e dalla Triennale di Milano per la XVI Triennale di Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon</small>.
1983
Ideazione e ordinamento della mostra ''Le Corbusier Urbanismo Milano 1934'', prodotta dalla Provincia di Milano. Spazio Guicciardini di via Francesco Guicciardini a Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
1988
Ideazione e direzione scientifica della mostra ''Per la città, mostra dei lavori didattici del Dipartimento di Progettazione dell'architettura'', Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. <small>Con Matilde Baffa, Giancarlo Consonni, Sergio Crotti, Ernesto D'Alfonso, Vincenzo Donato, Giorgio Fiorese, Enrico Mantero, Giancarlo Motta, Marco Prusicki. Coordinamento Federico Bucci.</small>
1990
Ideazione e ordinamento della mostra ''Piero Bottoni. Architettura urbanistica design 1922-1973'', prodotta dal Comune di Milano, Rotonda della Befana, Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
1999
Ideazione e ordinamento della mostra ''Le Corbusier. Urbanismo, Le sei tavole della conferenza al Circolo Filologico Milanese, giugno 1934'', prodotta dalla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea dell'Accademia Carrara, Bergamo. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
2001
Ideazione e ordinamento della mostra ''Il monumento-luogo. Cinque opere di Piero Bottoni per la Resistenza. Progetti e realizzazioni, 1954-1963'', prodotta dall'Archivio Bottoni, spazio Hejech del Liceo Classico statale I di Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
Ideazione e ordinamento della mostra ''Bottoni, Mucchi, Pucci. Progetto del Palazzo dell'Acqua e della Luce all'E42, 1939, con un bozzetto di Genni Wiegmann'', prodotta dall'Archivio Bottoni, Liceo Artistico statale Caravaggio di Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
Ideazione e ordinamento della mostra ''Piero'' ''Bottoni e Milano. Case, quartieri, paesaggi, 1926-1970'', prodotta dall'Archivio Bottoni, Liceo Artistico statale Umberto Boccioni di Milano. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
2005
Ideazione e ordinamento della mostra ''Piero'' ''Bottoni. Monumenti alla Resistenza e le opere bolognesi'', prodotta dall'Archivio Bottoni e dal Comune di Bologna, Galleria d'Accursio, Bologna. <small>Con Giancarlo Consonni e Graziella Tonon.</small>
==== INTERNI ====
1953
''Sistemazione e arredamento di un piccolo alloggio per ragazza'', via del Carmine a Novara, <small>con Vittorio Gregotti</small>.
1954
''Architettura di interni e arredamento di alcuni uffici a Mortara (Pavia) e a Vigevano (Pavia)'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura di interni e arredamento degli uffici Azzaretti a Vigevano (Pavia)'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1955
''Arredamento Capuani, arredamento Ceresa, arredamento Fregonara a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento Murgia a Nuoro'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento Sala a Vigevano (Pavia)'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Negozio Tara a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Immobiliare "Giardini stazione" a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1955-1956
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Luigi e Milena Gregotti,'' in via Regaldi a Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura d'interni e arredamento del negozio Tadini Lambertenghi'', in piazza Cavour a Novara ed in piazza Ducale a Vigevano (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1956
''Arredamento dell'appartamento di Marcella Balconi e dell'appartamento di Vittorio e Carmen Gregotti'' ''a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura di interni e arredamento dell'appartamento di Fausto e Anna Maria Giovannelli in viale Lombardia a Milano''.
''Sistemazione degli uffici dell'industria Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957-1958
''Architettura d'interni e arredamento Caldirola a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1958
''Sistemazione Casa Lattanzi a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sistemazione di un appartamento per dirigente per l'industria Bossi a Cameri'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1958-1959
''Sistemazione degli uffici Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1959
''Sistemazione casa dell'Ing. Gian Maria Capuani a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1959-1960
''Architettura di interni e arredamento dell'appartamento di Umberto e Milena Colombo'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura di interni e arredamento del ristorante "Don Lisander"'', in via Manzoni a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960
''Arredamento casa Carnevale alla cascina Bellaria presso Gambolò'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sistemazione e arredamento della cartoleria Selva a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sistemazione del negozio Tadini Lambertenghi a Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961
''Arredamento Togno a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sistemazione appartamento M. G. a Genova'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento Accordino ed arredamento Colombo a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura di interni e arredamento del negozio Tadini Lambertenghi a Casale Monferrato'' (Alessandria), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961-1962
''Progetto di architettura di interni e arredamento del municipio di Omegna'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962
''Sistemazione e arredamento Fusco a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Ampliamento dei negozi Tadini Lambertenghi di Novara e di Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento studio Dr. Borsetti a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Uffici Accordino a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962-1963
''Architettura di interni e arredamento dell'appartamento di Renato e Carla Sorrentino in corso Vercelli e dell'appartamento di Mario e Laura Gherzi in via Solferino a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1963
''Arredamento S. Felli a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Appartamento Borasio a Voghera'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sistemazione casa Nappi ad Arona'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''3° sistemazione del negozio Tadini Lambertenghi di Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Negozio Coldea a Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1964-1966
''Architettura di interni e arredamento dell'appartamento di Franco Gazzarini'', in via Costa a Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1966
''Arredamento Pisani a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Studio Borsetti a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1967
''Arredamento Bonetto, arredamento Baia-Curtoni a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Arredamento Accordino a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1968
''Arredamento in via Sant'Orsola, arredamento Lampugnani'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Architettura di interni e arredamento dell'appartamento di Lodovico e Angioletta Meneghetti'', in via Chiossetto a Milano.
''Albergo a Varazze'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1968-1969
''Villa di Angelo Paccagnini e Carla Weber'', Castano Primo (Milano).
1972
''Ristrutturazione, restauro, architettura di interni della casa di Lodovico Meneghetti e Angioletta Gennaro'', a Costella di Bonassola (La Spezia)
''Arredamento dell'appartamento di Mario e Mariolina Mauro'', in via Massena a Torino
1976
''Studi per la sistemazione interna della villa di Maria Luisa Ravasini'' a Stresa (Novara)
''Ristrutturazione e restauro del palazzo di Franco e Piero Gazzarini'', in piazza del Popolo a San Miniano (Pisa)
1979-1980
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Umberto e Milena Colombo'', in via Monterone a Roma
''Architettura d'interni e arredamento del loft di Franco Gazzarini'', in Broadway Avenue a New York
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Luigi e Anna Maria Lanzavecchia'', in via Modena a Roma
1981
''Casetta per ospiti del palazzo di Franco e Piero Gazzarini'', in piazza del Popolo a San Miniato (Pisa)
1982
''Progetto di massima per l'architettura d'interno e l'arredamento della casa di Umberto e Milena Colombo'', in via san Martino ai Monti a Roma
1982-1983
''Architettura d'interni dell'appartamento di Paolo e Giovanna Mazzini'', in via Rossini a Novara
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Gino e Ivana Bonissone'', in via Piè di Marmo a Roma
1984
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Piero Gazzarini'', in via Pagliano a Milano
1985
''Architettura d'interni e arredamento dell'appartamento di Gino e Ivana Bonissone'', in via Gregorio XIV a Milano
2005
''Ristrutturazione di un alloggio nella casa Mazzini'' in via Rossini a Novara
==== EDIFICI ====
1951
''Casa Forzani'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di teatro all'aperto per bambini al Parco Sempione di Milano''.
1953
''Progetto di casa Maggi a Lesa'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di casa Rosetta a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di cinema comunale trasformabile'', in viale delle Carozze a Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1953-1954
''Casa Sforza a Stradella'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1954
''Progetto di casa per conduttore agricolo nella cascina Magni al Borghetto di Garbagna'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Casa Magni a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Capannone per macchine agricole nella cascina Magni al Borghetto di Garbagna'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto per casa Castelli a Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Condominio R 1°2° a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
[[File:Case Cameri.png|miniatura|318x318px|Tre unità residenziali duplex per dipendenti dell'industria Bossi, Cameri, 1955-56. Foto dall'archivio privato di Lodovico Meneghetti]]
1954-1955
''Casa Fontana presso viale Volta a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1954-1961
''Residenze per i dipendenti dell'industria tessile Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1955
''Progetto di edifici per abitazioni, uffici e albergo'', in piazza Garibaldi a Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Condominio a Vigevano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di case tipo in linea per l'INA-CASA'', concorso, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1955-1956
''Tre unità residenziali duplex per dipendenti dell'industria Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1956
''Progetto di casa Pizzetti a Vigevano'' (Pavia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di sala delle feste per la Fiera di Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1956-1958
''Case per appartamenti e negozi in via Sant'Adalgiso angolo via San Bernardino da Siena a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1956-1957
''Progetto per villa Fregonara a Solcio di Lesa'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957
''Nucleo residenziale in via Oldoni a Vercelli'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Casa Colombo a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di condominio "RIII" a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Casa Pedrazzani a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957-1958
''Case popolari INA-CASA a Gardone Val Trompia'' (Brescia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957-1960
Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, Giotto Stoppino, capogruppo coordinatore G. Pollini, unità residenziale intorno a blocco scale, ripetuta negli edifici in linea di dieci piani del quartiere "Feltre" di Milano, promosso da INA-CASA e INCIS, compreso tra via Feltre, via Passo Rolle, via Rombon e Crescenzago.
1958
''Casa popolare per lo IACP a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1958-1959
''Edifici di abitazioni per una cooperativa INA-CASA di insegnanti'', in via Ranzoni a Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Case per appartamenti d'affitto e uffici in via San Francesco d'Assisi a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1959
''Casa Mazzetti a Galliate'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto per il teatro comunale di Alessandria'', concorso, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di Collegio a Cresseglio'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1959-1960
''Edificio per uffici in via San Gaudenzio a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di magazzino per l'industria di apparecchi sanitari Galli a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960
''Progetto di villa Moralis al Lido di Arona'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Nuovi uffici Commerciali per l'industria Bossi a Cameri'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto per il Palazzo di Giustizia di Verbania'' (Novara), concorso, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960-1961
''Casa popolare per l'IACP a Borgomanero'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Villa Fregonara a La Sacca di Stresa'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Edificio per uffici e banca in via San Gaudenzio a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960-1962
''Villa Mira a Romagnano Sesia'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sede della Banca popolare di Novara'', in piazza Carlo Alberto a Bra (Cuneo), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961
''Progetto per villa Magni Crola a La Sacca di Stresa'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Casa Unifamiliare a Portofino'' (Genova), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto per la nuova sede dell'orfanotrofio Collegio Dominioni a Novara'', concorso, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Camera del Lavoro di Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961-1962
''Progetto per villa Poretti sulle colline di Varese'', con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino.
''Casa "sfalsata" per dipendenti dell'industria Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Edificio Comunale a Intra'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962
''Progetto per una casa duplex a Carimate'' (Como), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Casa Fallarini a Novara'' (Torion Quartara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto per la Casa del Popolo di Trecate'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di organismo con centro culturale'', Casa del Popolo, cinematografo e appartamenti a Romagnano Sesia (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di ampliamento del cimitero di Vespolate'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Studi per la sistemazione a clinica della villa Caccia di Alessandro Antonelli a Romagnano Sesia'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Studi di restauro ambientale della Basilica di San Gaudenzio a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962-1964
''Progetto di due unità residenziali accostate a Santa Margherita Ligure'' (Genova). Casa Barbè e Bollo, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Case per la cooperativa di dipendenti comunali "Un Tetto"'', in via Palmanova a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1963-1970
''Case per la cooperativa di dipendenti comunali "Un Tetto"'', in via Cassoni a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
[[File:Via Cassoni vista esterni .jpg|sinistra|miniatura|509x509px|Case per la Cooperativa Un tetto, complesso in via Cassoni, Milano. Foto 2019]]
[[File:Via Cassoni .jpg|miniatura|551x551px|Case per la cooperativa Un tetto, complesso in via Cassoni. Dettaglio della facciata. Foto 2019]]
1964-1966
''Casa per la cooperativa di dipendenti comunali "Un Tetto"'', in via Desiderio da Settignano a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1965
''Uffici BRAUN a Milano in via Cerva'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1967
''Fabbrica di Giocattoli De Matteo'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Studio per una chiesa sul mare e per la sistemazione della piazza centrale di Porto Rotondo di Golfo Aranci'' (Sassari), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1968
''Lanificio fratelli Piacenza a Pollone'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1969-1970
''Scuola elementare comunale a Sarezzo (Brescia)'', commissionata dall'ISES, <small>con Sergio Rizzi.</small>
1971-1973
''Ampliamento della scuola elementare comunale a Sarezzo (Brescia)'', commissionata dall'ISES, <small>con Sergio Rizzi.</small>
1975
''Villa di Aristide e Rosanna D'Aulerio'', a Cavalese di Peschiera (Verona)
==== INDUSTRIAL DESIGN ====
1953
''Poltrona a liste di compensato per la ditta Sim di Novara''_esposta nel 1954 alla X Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di poltrona in compensato e gommapiuma'', concorso, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Libreria a elementi appendibili in compensato'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Armadio monoblocco a tre settori'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo da lavoro con cavalletti in legno a tre montanti'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Poltrona a sdraio in compensato a tela speciale''_esposta nel 1954 alla X triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1953-1954
''Mobili in compensato ritagliato con parti in legno massiccio'', per una produzione di serie della ditta Sim di Novara, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1954
''Cubi-armadi componibili''.
''Tavolo ampliabile in legno massiccio e cellulare''_esposto nel 1954 alla X Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Mobile bar in compensato curvato''_esposto nel 1954 alla X Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Letto monoblocco coordinato con cestino di vimini''_esposto nel 1954 alla X Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolino in tubo metallico, legno e marmo'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo circolare 108 in legno e metallo'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1955
''Tavolo da pranzo ovale in faggio curvato e piano in mogano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo da gioco in legni massicci curvati, con piano in legno e panno'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Libreria a muro con ripiani spostabili in legno massiccio'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1956
''Maniglione per vetrate tipo Vis'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo da pranzo ovale con due montanti in legno curvato e ripiano in materia sintetica'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957
[[File:Libreria Cavalletto .png|miniatura|Libreria"Cavalletto" da centro smontabile con cavalletti esposta nel 1960 alla mostra "Nuovi disegni per il mobile italiano, Osservatore delle arti industriali"]]
''Prototipo di lampada con piede in legno curvato e globo opalino''.
''Banco di vendita in legno curvato e cristallo, e sgabello in legno e cuoio'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Armadiature modulari coordinate per l'appartamento di Cesare e Anita Beati'', in viale Lombardia a Milano.
1958
''Letto matrimoniale smontabile con sostegni in legno e ottone''_ esposto alla Prima Biennale dello Standard a Mariano Comense (Como), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Grande specchio ovale con cornice in legni massicci curvati'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Libreria da centro smontabile con cavalletti in legno massiccio curvato''_esposta nel 1960 alla mostra "Nuovi disegni per il mobile italiano, Osservatore delle arti industriali" a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1959
''Mobile Omnibus, prototipo in legno e vetro'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Camera matrimoniale, letto singolo, poltrona e divano per il Consorzio produttori lissonesi''_esposti alla mostra di Lissone (Milano), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Poltrona Cavour per la ditta Sim di Novara, in legni curvati e imbottitura''_esposta nel 1960 alla mostra "Nuovi disegni per il mobile italiano, Osservatore delle arti industriali" a Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo attrezzato multiuso in legno massiccio''_esposto nel 1960 alla XII Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960
''Sedia in legni curvati e imbottitura derivata dalla poltrona Cavour'', per la ditta Sim di Novara, presentata ai concorsi "Arflex" e "Sedia Trieste", <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Lampada da tavolo "Ministeriale" in vetro opalino e ottone nichelato'', per Arredoluce_esposta nel 1960 alla XII Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Lampada in plastica per la ditta Kartell''_esposta nel 1960 alla XII Triennale di Milano, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Mobili di produzione in serie per la ditta Brusadello di Lecco'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Stanza da letto completa per la ditta Gima di Cantù'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo ampliabile in legno, concorso bandito a Cantù'' (Como), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino._ esposto nel 1960 alla XII Triennale di Milano</small>.
''Tavolo per la ditta Arflex con gambe in legno massiccio curvato'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961
''Sedia in legno curvato e gommapiuma'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Sedia in legno massiccio e imbottita per la II Biennale dello Standard di Mariano Comense'' (Como), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Tavolo da studio in legno massiccio e sedia in legno curvato e gommapiuma'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Mobile a elementi componibili da soggiorno o da studio'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Poltrona, poltroncina e sgabello in giunco per la Rinascente'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto di poltrona in multistrato ritagliato e gommapiuma per la Rinascente'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962
''Poltrona in tubo di ferro e copertura di gommapiuma rimovibile per la ditta Mim'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1964-1966
''Lampade "1008" a piede, a parete ed a sospensione'', in metacrilato e ottone nichelato per la ditta Arteluce, diverse versioni, <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1965
''Poltroncina in malacca Fly'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1966
''Mobili coordinati per il bagno in legno laccato'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1967
''Lampada "Bino" per la ditta Candle'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1972
''Tavolo da studio con cavalletti in legno e unico montante''
1974
''Cubi multiuso componibili da centro in legno laccato''
1985
''Divano a tre posti per l'artigiano Mantegazza''
==== INTERVENTI A SCALA URBANA ====
1951
''Piano regolatori di Borgosesia'' (Vercelli), concorso, <small>con P. Conti</small>.
1955
''Progetto urbanistico di un nucleo residenziale per i dipendenti dell'industria Bossi a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957
''Progetto urbanistico per nucleo residenziale in via Oldoni a Vercelli'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Progetto urbanistico per il nucleo residenziale INA-CASA a Gardone Val Trompia'' (Brescia), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1957-1958
''Coordinamento della commissione per il progetto del Piano regolatore generale di Novara''.
1958
''Progetto urbanistico per un nucleo residenziale IACP a Cameri'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1960
''Terreno Andreotti a Cremona'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Nucleo residenziale CARVER a Milano'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1961
''Progetto urbanistico paesaggistico per la collina di La Sacca di Stresa'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1962
''Studio di impostazione economico-urbanistica del Piano particolareggiato per l'area dell'ex caserma Perrone a Novara''.
1962-1963
L. Airaldi, M. Allione, F. Buzzi Ceriani, Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, S. Rizzi, A. Secchi, Giotto Stoppino, ''piano regolatore generale di Novara''.
L. Airaldi, M. Allione, F. Buzzi Ceriani, Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, S. Rizzi, A. Secchi, Giotto Stoppino, ''piano per l'edilizia economica e popolare di Novara''.
L. Airaldi, M. Allione, Franco Buzzi Ceriani, Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, S. Rizzi, A. Secchi, Giotto Stoppino, ''piano particolareggiato sull'area dell'ex caserma Perrone a Novara''.
1963
''Piano particolareggiato Perrone'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
1963-1966
Piero Bottoni, Lodovico Meneghetti, M. Morini e consulenza di F. Indovina, ''piano regolatore generale di Verbania'' (Novara).
Piero Bottoni, Lodovico Meneghetti, M. Morini, ''piano per l'edilizia economica e popolare di Verbania'' (Novara).
1964
''Piano urbanistico e progetto planovolumetrico nella zona Fornaci di Oleggio'' (Novara), <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Piano particolareggiato in via Alcarotti a Novara'', <small>con Vittorio Gregotti, Giotto Stoppino</small>.
''Piano dell'edilizia scolastica di Novara''.
''Analisi e valutazione dei Piani di zona di Pavia, Vercelli e Biella'', consulenza alla GESCAL.
1964-1966
''Studi per il Piano regolatore generale di Prato Sesia'' (Novara).
1973-1974
Progetto per il Piano regolatore generale di Saronno, <small>con Franco Buzzi Ceriani, Giancarlo Consonni, Sergio Rizzi e la consulenza dell'ing. Mario Zambrini.</small>
1996
Progetto di paesaggio e di nuovi spazi da realizzare lungo il Naviglio della Martesana, per il Dipartimento di Progettazione dell'architettura del Politecnico di Milano. <small>Con Ennio Bosio, Marco Paris e Dessivo Vianelli.</small>
== Gli scritti ==
<small>L. Meneghetti, ''Aspetti di geografia della popolazione Italia 1951-1967. Occupazione, reddito, popolazione, concentrazione della popolazione, popolazione in alcuni territori comprendenti una grande città'', clup, Milano 1971.
G. Consonni, L. Meneghetti, L. Patetta, ''Bottoni: quarant'anni di battaglie per l'architettura'', fascicolo monografico di «Controspazio», a. V. n. 4, ottobre 1973 pp. 8-70.
L. Meneghetti, ''Lo squilibrio insediativo della popolazione nell'Italia Settentrionale'', clup, Milano 1974.
L. Meneghetti, ''Abitazioni in Lombardia. Contraddizioni territoriali e sociali nell'interpretazione dei censimenti'', Feltrinelli, Milano 1976, I Nuovi Testi.
B. Bottero, L. Meneghetti (a cura di), ''Il problema della casa in Italia'', clup, Milano 1977.
L. Meneghetti, ''Il problema della casa in Italia. Le aberrazioni del sistema nell'edilizia residenziale e le cause del caro-casa'', in B. Bottero e L. Meneghetti (a cura), ''Il problema della casa in Italia'', clup, Milano 1977, pp. 19-26.
B. Bottero, L. Meneghetti, ''Premessa'', in B. Bottero e L. Meneghetti (a cura), ''Il problema della casa in Italia,'' clup, Milano 1977, pp.7-8.
L. Meneghetti, ''Leggi urbanistiche cultura urbanistica. Appunti didattici di storia fino alla seconda guerra mondiale'', clup, Milano 1977.
L. Meneghetti, ''Popolazione e territorio'', clup, Milano 1979.
L. Meneghetti, ''Cultura, didattica, politica dell'urbanistica,'' clup, Milano 1979.
L. Meneghetti, ''Il progetto per la campagna. 1935-1945. Cascina Canova a Valera Fratta'', in L. Caruzzo e R. Pozzi (a cura),''1930-1942, La città del razionalismo europeo'', Angeli, Milano 1981, pp. 324-343.
L. Meneghetti, ''La scienza artistica e l'arte scientifica di Pietro Pedeferri'', in P. Pedeferri, ''Disegni su titanio'', clup, Milano 1981, pp. 7-10.
L. Meneghetti (a cura), ''Introduzione alla cultura della città'', clup, Milano 1981.
L. Meneghetti, ''Cultura urbanistica, società e istituzioni nella pianificazione del territorio'', in L. Meneghetti (a cura), ''Introduzione alla cultura della città'', clup, Milano 1981, pp. 13-50.
L. Meneghetti, ''Premessa'', inL. Meneghetti (a cura), ''Introduzione alla cultura della città'', clup, Milano 1981, pp. 7-11.
L. Meneghetti, ''La città cromatica. Piero Bottoni e il colore in architettura'', in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura), introduzione (''Per un archivio'') e apparati critici del volume ''Le Corbusier "Urbanismo", Milano 1934'', Mazzotta, Milano 1983, pp. 23-25.
L. Meneghetti, ''L'habitat inabitabile'', in Aa. Vv., ''Anziani e metropoli. La condizione degli anziani nell'area metropolitana milanese'', Atti del convegno alla Casa della cultura di Milano, Cdl-Spi Cgil, 30-31 ottobre 1985, Camera del Lavoro, Milano 1985, pp. 22-27.
L. Meneghetti, ''Le trasformazioni strutturali e territoriali dell'industria al centro della questione urbanistica – Il paesaggio agrario come nodo del progetto metropolitano –'' Con E. Bosio, ''Struttura, forma e linee di progetto urbanistico nella periferia metropolitana'', in E. Bordogna e S. Maffioletti (a cura), ''Progetti per le città lombarde'', catalogo della mostra del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano, 15 dicembre 1983 – 28 febbraio 1984, clup, Milano 1985, pp. 79-83.
L. Meneghetti, ''Immigrazione e habitat nell'hinterland milanese. I casi di Bollate, Pro e Rho'', in G. Petrillo e A. Scalpelli (a cura), ''Milano anni Cinquanta'', Angeli, Milano 1986, pp. 251-359.
L. Meneghetti, ''Ambiente e forme nel suburbio metropolitano milanese: riscatto e progetto'', in A. Bazzi e C. Morandi (a cura), ''Morfologia e progetto per le trasformazioni urbane'', clup, Milano 1986, pp. 144-154.
L. Meneghetti, ''Didattica dei primi anni. Un corso di urbanistica unitario sotto diversi aspetti'', «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano», a. IV, n. 5, luglio 1987, pp. 83-88.
L. Meneghetti, Oriano Valli, ''Paesaggio agrario e periferia metropolitana'', in C. Capurso (a cura), ''L'origine, le trasformazioni e l'uso del territorio: il caso di Rozzano'', Cieds, Rozzano 1987, pp. 75-91.
L. Meneghetti, ''Introduzione'' a ''Progetto e contesto: il ruolo della storia'', in L. Diappi e S. Tintori (a cura), ''Complessità e progetto: quali politiche per il territorio'', atti del seminario dell'indirizzo urbanistico, Facoltà di architettura Politecnico di Milano, a. a. 1984-1985, clup, Milano 1987, pp. 205-208.
L. Meneghetti, ''Differenze e unità'', in M. Baffa e A. Bazzi (a cura), ''Come si insegna a progettare'', clup, Milano 1988, pp. 10-15.
L. Meneghetti, ''Le Corbusier e Piero Bottoni. La documentazione dell'Archivio Bottoni'', in G. Denti, A. Savio e G. Calzà (a cura), ''Le Corbusier in Italia'', clup, Milano 1988, pp. 15-37.
G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon, ''Il filo delle immagini: Piero Bottoni e Milano'', in M. A. Biggi Puddu, M. L. Gorla e M. F. Occhipinti (a cura), ''Piero Bottoni, un nome per un liceo'', Edistudio, Milano 1988, pp. 7-30..
G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), ''Archivio Piero Bottoni. Guida descrittiva'', clup, Milano 1988.
L. Meneghetti, ''Postfazione'' a ''Antologia di edifici moderni in Milano. Guida compilata da Piero Bottoni,'' Editoriale Domus, Milano 1954, Reprint 1990, pp. 5-22.
G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura), ''Piero Bottoni opera completa'', Fabbri, Milano 1990.
L. Meneghetti, ''Modernità e storia 1945-1973'', in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon, (a cura), ''Piero Bottoni opera completa'', Fabbri, Milano 1990, pp. 103-143.
L. Meneghetti, Schede critiche in ''Piero Bottoni. Opera completa'', cit., pp. 321-324, 332-333, 334-335, 336, 340-344, 345-348, 349, 350, 351-352, 354-355, 356-357, 358,359-367, 375-396, 400, 405-413.
L. Meneghetti, ''Raccogliere vecchie bandiere'', in G.D. Salotti (a cura), ''Bruno Taut la figura e l'opera'', Angeli, Milano 1990, pp. 30-33. Raccolta delle relazioni presentate al convegno ''La figura e l'opera di Bruno Taut'', Facoltà di architettura Politecnico di Milano, 20, 21, 22 ottobre 1987.
G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon con C. Camponogara, ''La figura e l'opera di Piero Bottoni. Studi critici attraverso le fonti'' ''archivistiche'', in Dipartimento di progettazione dell'architettura, Aa. Vv., ''Conferenza di produzione 1989'', CittàStudi, Milano 1991, pp. 195-200.
E. Bosio, L. Meneghetti, ''Analisi e progetto degli spazi metropolitani nel quadro dei rapporti di città e campagna, e di città centrale e nuova periferia'', in Dipartimento di progettazione dell'architettura, Aa. Vv., ''Conferenza di produzione 1989'', CittàStudi, Milano 1991 pp, 325-329.
L. Meneghetti, ''Città e campagna. Insegnare progetto delle periferie metropolitane'', in Aa. Vv., ''La città possibile. Contributi all'architettura della città'', a cura dell'Ordine degli architetti di Reggio Emilia, Edizione Ordine degli architetti, Reggio Emilia 1993, pp. 43-46.
L. Meneghetti, ''Ricerca e progetto nella periferia della metropoli'', «qa. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano», a. XI, n.16, marzo 1994 pp. 154-164.
L. Meneghetti, ''Ordine professionale, architetti, architettura'', volume speciale di «AN», ''Architetti Novaresi'', in occasione del 25° della fondazione dell'Ordine degli architetti di Novara, giugno 1994, p. 10-28. Le opere esaminate esposte alle mostre ''Architetti Novaresi'' tenute a Verbania, giugno 1994, e a Novara, settembre 1994.
L. Meneghetti, ''Memoria e sentimento. Racconto in quattro segmenti e cinque tempi,'' «qa20». ''Carlo De Carli e lo spazio primario,'' a cura di G. Ottolini, G . Laterza e figli, Roma-Bari 1997, pp.63-66.
L. Meneghetti, ''Uno spazio perduto e non più ritrovato'', in M. Farina, ''Sulla mia strada piazze'', Catalogo della mostra fotografica alla Facoltà di architettura di Milano Bovisa, a.a. 1998-99, edito da Nuove iniziative didattiche e servizi agli studenti del Politecnico, Milano 1998, pp. [1-3].
G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura), ''Le Corbusier. Urbanismo.'' ''Le sei tavole della conferenza al Circolo filologico milanese, giugno 1934'', catalogo della mostra a Bergamo, Galleria d'arte moderna e contemporanea, 21 maggio-31 luglio 1999, introduzione di Vittorio Fagone, Lubrina, Bergamo 1999.
L. Meneghetti, ''Note (e meno note) cronologiche sulla ricostruzione a Milano, dedicate agli studenti nel cinquantenario della sua conclusione (1948)'', «Quaderni di architettura» (proseguimento di «QD» e di «qa»), quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano, a. XVII, n. 22, settembre 2000, pp. 8-23. (Scritto a ottobre-dicembre 1998, scadenza del cinquantenario).
L. Meneghetti, ''Architettura e paesaggio. Memoria e pensieri'', Edizioni Unicopli, Milano 2000''.''
G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura), ''Il monumento-luogo: Cinque opere di Piero Bottoni per la Resistenza. Progetti e realizzazioni, 1954-1963'', La Vita Felice, Milano 2001.
G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura), ''Bottoni, Mucchi, Pucci. Progetto del Palazzo dell'Acqua e della Luce all'E42, 1939, con un bozzetto di Genni Wiegman,'' La Vita Felice, Milano 2001.
G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon, ''Piero Bottoni e Milano. Case, quartieri, paesaggi, 1926-1970'', La Vita Felice, Milano 2001.
L. Meneghetti, ''Periphéreia kai Metrópolis. Una lezione semplice'', «Quaderni di architettura», a. XVIII, n. 23, dicembre 2002, pp. 8-23.
L. Meneghetti, ''La partecipazione in urbanistica e architettura. Scritti e interviste'', Edizioni Unicopli, Milano 2003.
L. Meneghetti, ''Parole in rete. Interventi in eddyburg, giornale e archivio di urbanistica, politica e altre cose'', Libreria Clup, Milano 2005.
L. Meneghetti, ''L'opinione contraria. Articoli in eddyburg, giornale e archivio di urbanistica, politica e altre cose'', Libreria Clup, Milano 2006.
L. Meneghetti, ''Libere osservazioni non solo di urbanistica e architettura'', Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna (Ravenna), aprile 2008.
L. Meneghetti, ''Musica & Architettura'', Ogni uomo è tutti gli uomini, Bologna 2008.
L. Meneghetti, ''Coltiva la musica, distinguerai l'architettura'', in S. Chiodo (a cura), ''Il suono congelato'', Unicopli, Milano 2009, pp.11-18.
L. Meneghetti, ''Promemoria di urbanistica, architettura, politica e altre cose'', Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna 2010.
L. Meneghetti, ''Pensare al passato mentre fugge il presente'', in Aa. Vv., ''Umanesimo contemporaneo'', «Quaderni del CASVA, 16», a cura di Maria Teresa Feraboli, Comune di Milano – CASVA, 2016, pp. 11-15.
L. Meneghetti, ''"Siamo partiti col nostro onore…" Gli emigranti ieri e oggi'', Ogni uomo è tutti gli uomini Edizioni, Bologna 2018.</small>
=== Articoli ed Interviste ===
<small>F. Buzzi Ceriani, V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Quattro architetti progettano una fiera in collaborazione'', in CCIA (Camera di commercio, industria e agricoltura di Novara), 3° Fiera mercato. Rassegna delle attività economiche della provincia, Novara 1953, pp. 51-55.
F. Buzzi Ceriani, V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Padiglioni in un parco'', "Domus", 289, dicembre 1953, pp. 8-13.
V. Gregotti, L. Meneghetti, ''Stanza per ragazza'', "Domus" 293, aprile 1954, pp. 11-16.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Mobili per una produzione di serie'', "Domus", 293, aprile 1954, pp. 53-61.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Arredamento per l'alloggio Ina-casa alla Triennale [X Triennale]'', "Domus", XXVII, 301, dicembre 1954, pp.46-49.
L. Meneghetti, Articoli su vari argomenti in settantadue numeri del settimanale «il Lavoratore» dal novembre 1954 (a. LIX) al maggio 1956.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Casa Sforza a Stradella'', «Casabella continuità», a. XVIII, n. 205, aprile-maggio 1955, pp.13-17.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Due Uffici'', "Domus", 319, giugno 1956, pp.10-14.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''A Novara'', "Domus", 324, novembre 1956, pp.11-20.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Un soffitto a padiglioni'', "Domus", 325, dicembre 1956, pp. 50-51.
L. Meneghetti, ''In tema di edilizia privata'', «il Comune. Notiziario del Comune di Novara''»,'' a. I, n. 5, maggio 1957, p. 4.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Negozio a Novara'', "Domus", XXX, 330, novembre 1957, pp. 20-24.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Tre appartamenti in duplex'', "Casabella Continuità", 219, maggio 1958, pp. 26-31.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Esempio di alloggio rurale'', "Casabella-continuità", 243, settembre 1960, pp. 15.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Case d'affitto a Novara'', "Casabella Continuità",XXIII, 243, settembre 1960, pp. 26-31.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Progetti per residenze unifamiliari'', "Casabella Continuità",XXVI, 276, giugno 1963, pp.32-33.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Due case di Portofino'', "Casabella Continuità",XXVI, 276, giugno 1963, pp.34-35.
''Il problema del Mese. Interviste su La «167». Terreni per l'edilizia popolare a Novara.'' Intervista a L. Meneghetti, «mese coop», a. II, n. 9, Maggio 1963, pp. 7, 10.
L. Meneghetti, ''Indispensabili lo stimolo e l'iniziativa pubblica'', «i 7 giorni», a. II, n. 29, 20 luglio 1963, p.3..
''Parlano i tecnici del piano regolatore [di Novara]''. ''Quattro domande all'arch. Meneghetti'', «Sabato», a. II, n. 29, 20 luglio 1963, p. 6.
L. Meneghetti, ''60; 246; 167: Legislazione urbanistica'', «Edilizia Moderna», fascicolo monografico ''Architettura italiana 1963'', a. XXXIII, n. 82-83, 1963, pp. 69, 70-71.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Attico in un condominio qualunque'', "Abitare" III, 31, dicembre 1964, pp. 32-37.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Sede della Banca popolare di Novara a Brà'', Torino, "Edilizia moderna", 82-83, gennaio-giugno 1964.
P. Brivio, V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Sale introduttive della XIII Triennale di Milano'', "Edilizia moderna", numero monografico su Tre esposizioni Losanna Milano New York, 84, settembre 1964, pp. 60-61.
L. Meneghetti, ''A che punto siamo con la legge urbanistica? La legge più lunga'', «Corriere socialista», a. I, novembre 1964, p. 5.
L. Meneghetti, ''Edilizia in crisi'', «Corriere socialista», a. II, settembre 1965, p. 3.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Milano'', «Domus», a. XLI, n. 4, aprile 1968, inserto fra p.16 e p. 17.
L. Meneghetti, ''Dalla distruzione delle sovrastrutture l'autonomia dell'università'', «Il confronto», rubrica ''Città dei Futuribili'' a cura di G. Canella, luglio-settembre 1968, pp. 28-30.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Cooperativa "34 famiglie" ["Un Tetto"] in via Palmanova a Milano,1963-1965 – Cooperativa "Un Tetto" in via Desiderio da Settignano, 1964-68'', «Controspazio», n. 4-5, settembre-ottobre 1969, pp.14-16.
L. Meneghetti, ''La ricerca scientifica'', «Regione aperta», a. II, n. 2, marzo 1972, p. 10.
L. Meneghetti, ''Civile abitazione,'' «Casabella», a. XXXVI, n. 364, aprile 1972, p. 21.
V. Gregotti, L. Meneghetti, G. Stoppino, ''Complessità di linguaggio'' ''per l'unità'' ''architettonica alla periferia di Milano,'' «Casabella», a. XXXVI, n. 364, aprile 1972,''' ''' pp. 20, 22-25.
L. Meneghetti, ''Ricordo di Piero Bottoni'', «Bollettino regionale d'informazione degli architetti», a III, n. 3, aprile 1973, pp. 2-3.
L. Meneghetti, Un ruolo della Facoltà di architettura nella formazione delle nuove generazioni, «Le Arti», a. XXIII, n. 11/12, novembre-dicembre 1973, pp. 42-43.
L. Meneghetti, ''Torino, condizione della città. L'assetto urbano-territoriale e il problema della casa'', «Le Arti», a. XXIV, n. 5-6, maggio-giugno 1974, pp. 32-39.
L. Meneghetti, Interventi s. t. in ''Politica e progetto della scuola.'' ''Contributo al dibattito su Architettura. Quadro reale e progetto della Facoltà'', «Bollettino regionale d'informazione degli architetti», a. V, n. 31-32, agosto-settembre 1975, pp. 15-18, 37-39.
L. Meneghetti, ''Nuovi criteri per l'urbanistica. Un territorio da risanare. I punti fermi acquisiti dalle amministrazioni democratiche e l'impegno delle forze culturali per un assetto diverso e più avanzato'', «l'Unità», a. XXIII / Nuova serie, n. 49, 15 dicembre 1975, p. 5.
L. Meneghetti, ''Nuovi criteri per l'urbanistica'' (diversa versione ampliata), in ''Gestione del territorio: Documenti preparatori per il congresso nazionale degli architetti'', «l'architetto – documenti 1», supplemento a «l'architetto», a. III, n. 2, febbraio 1976, pp. 139 -142.
L. Meneghetti, ''Relazione critica del commissario-Cna sul Concorso nazionale per la progettazione planivolumetrica di un'area direzionale sul territorio fiorentino all'interno dell'Area centrale metropolitana'', «l'architetto», a. V, n. 5-6, maggio-giugno 1978, pp. 21-22.
P. Maganani e A. De Bonis (a cura), ''Lavorare nell'architettura'' Intervista a L. Meneghetti, ''«''la Sinistra''»'', a. I, n. 97, 5 giugno 1979 / Cultura, p. 9''.''
''Lodovico Meneghetti ricorda il Piano'' [particolareggiato sull'area della caserma Perrone a Novara] ''approvato nel 1963'', «Corriere di Novara», a. 103, n. 26, 26 giugno 1980, p. 16.
L. Meneghetti, ''Ricominciare l'urbanistica.'' Intervista di Francesco Infussi, in Tesi di laurea, volume ''Interviste sull'urbanistica. Ipotesi sulla crisi disciplinare'', 11 luglio 1980. Nella raccolta a scopo didattico: ''L'urbanistica, la metropoli, la didattica il progetto. Scritti editi e inediti 1979-1989'', a cura di F. Bucci, Centro stampa Facoltà di architettura Politecnico di Milano, 1991, pp. 149-168.
''L'intervista'', «arch./ Clup/notizie», n. unico 36, novembre 1981.
''Quattro chiacchiere con… Lodo'', in «polinewsia», n. 0, dicembre 1981, pp. 4-5.
L. Meneghetti, ''Le ragioni della scandalosa sfasatura statistica'', «l'Unità», a. LIX, Nuova serie, n. 76, 8 aprile 1982, p. 2.
L. Meneghetti, ''Sinistra destra'', «''la tribù, foglio dodicinale per la fondazione del villaggio''», a. II, n.27, 3 aprile 1982, p. 4.
L. Meneghetti, ''Aut aut'', «polinewsia», a. I, n. 4, maggio 1982, p.2.
G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon, ''Piero Bottoni e Milano'', in ''XVI Triennale di Milano. Catalogo generale'', Alinari, Firenze 1982, pp. 128-129.
L. Meneghetti, ''I nomi i luoghi – Villaggio'', «la tribù, foglio dodicinale per la fondazione del villaggio», a. III, n. 42-43, 28 marzo 1983, p.4.
''Quattro domande agli urbanisti'', ''le quattro risposte di L. Meneghetti'', «Città e Società», a. XIII, n. 2, aprile-giugno 1983, pp. 63, 67-70.
L. Meneghetti, ''Ma il progetto è un prima o un dopo? Cinque spunti per un dibattito'', «Costruire per abitare», a. II, n. 9, maggio 1983, pp. 8-9.
L. Meneghetti, ''Milano uno spazio in sfacelo'', «polinewsia», a. III, 13 aprile 1984, pp. 3-8.
P. L. Paolillo (a cura), ''Il rapporto Le Corbusier – Bottoni. Un allievo difficile'', intervista a G. Consonni e a L. Meneghetti, «Costruire per abitare», a. III, n. 16, febbraio-marzo 1984, pp. 78-79.
G. De Lorenzo (a cura), ''Processo al traffico la parola agli esperti "Parcheggi in centro un errore" intervista a Lodovico Meneghetti'', «la Repubblica/Milano», a. IX, 19 maggio 1984, p. 1.
L. Meneghetti, ''Storia e progetto nella periferia della metropoli'', «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano», fascicolo monografico ''Progetto e storia'' , a. I, n. 1, giugno 1984, pp. 128-130.
''Milano città di cultura?'' ''Intervista a L. Meneghetti a cura di studenti liceali, maggio 1985'', in F. Bucci (a cura), ''L'urbanistica, la metropoli, la didattica il progetto. Scritti editi e inediti 1979-1989'', Centro stampa Facoltà di architettura Politecnico di Milano, 1991, pp. 231-239.
L. Meneghetti, ''Per una nuova qualità degli spazi metropolitani'', «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano», fascicolo monografico ''Strategia per le città padane'', a. II, n. 3, novembre 1985, pp. 15-17.
''Intervista sul neoliberty a L. Meneghetti'' di studenti del corso di ''Architettura degli interni'' tenuto dal professor G. D. Salotti, settembre 1986, in F. Bucci (a cura), ''L'urbanistica, la metropoli, la didattica il progetto. Scritti editi e inediti 1979-1989'', Centro stampa Facoltà di architettura Politecnico di Milano, 1991, pp. 199-205.
L. Meneghetti, ''Ma non si ascolta l'università'', «la Repubblica» / L''a parola alla città'', 23 febbraio 1987, p. 37.
L. Meneghetti, ''Ripresa con variazioni'', «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano», a. IV, N. 4, marzo 1987, pp. 5-6.
L. Meneghetti, ''L'Archivio Piero Bottoni''. ''Al Politecnico di Milano una dotazione di eccezionale valore'', «polinewsia», a. V, n. 31, aprile maggio 1987, pp.14-15.
L. Meneghetti, ''La critica assente'', «QD. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura Politecnico di Milano», a. IV, n. 5, luglio 1987, pp.5-6.
L. Meneghetti, ''Architettura e natura. Città e campagna'', «il Manifesto», 22 ottobre 1987, p. VI.
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S. Melani, Aritmie, ''saggio sul volume: Le stagioni delle scelte. Lodovico Meneghetti architettura e scuola'', cit., in «il Grandevetro», a. XXXIV, n. 207, ottobre-dicembre 2011, p. 12.
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D. Vitale (a cura), ''Le stagioni delle scelte. Lodovico Meneghetti architettura e scuola'', Il Poligrafo casa editrice, Padova 2011
Valentina Marchetti, ''Dall'archivio degli Architetti Associati. Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, Giotto Stoppino'', in M. T. Feraboli (a cura), ''Umanesimo Contemporaneo. Gli archivi di Gregotti - Meneghetti - Stoppino e della Gregotti Associati conservati presso il CASVA'', Quaderni del CASVA 16, 2016.
Valentina Marchetti, ''Novara Fair pavilions: relationship between drawing and preexistences in the Architetti Associati's work'', in G.Pellegri (a cura di), ''De-Sign Environment Landscape City'', Gup-Genova University Press, Genova, dicembre 2018.</small><br />
== Note ==
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