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Chiesa di Sant'Apollinare e San Francesco Fogolla (Montereggio)
AssMaestà: Chiesa di Sant'Apollinare e San Francesco Fogolla
L'antica Chiesa di Sant'Apollinare e San Francesco Fogolla è un luogo di culto, tutt'ora consacrato, sito nell'antico borgo medioevale di [[Montereggio (Mulazzo)|Montereggio]] [https://ift.tt/2Ysu21t il Paese dei Librai] .
== Cenni storici e descrizione ==
La Chiesa originariamente intitolata a <u>[[Apollinare di Ravenna|Sant'Apollinare]]</u>, successivamente, dopo la canonizzazione, dell'ottobre del 2000 del Vescovo Martire Francesco Fogola nativo di Montereggio, fu co-intitolata a Sant'Apollinare e San Fogola <ref>L. Lanzi, ''Francesco Fogolla apostolo in Cina'', Edito dai Frati Minori.</ref> . La dedica a Sant'Apollinare risale alla presenza, nel cinquecento dc, Bizantina nel territorio della Diocesi di Luni e nella Lunigiana .
L'attuale struttura fu completamente restaurata in sasso e con il tetto in piagne ([[arenaria]]) , nei primi anni '70 e nel 2000, grazie all'impegno dell'allora Presidente della Pro Loco Sergio Maucci e dell'indispensabile contributo economico dei montereggini e della Soprintendenza alle Belle [https://ift.tt/2K559VV Arti] e della Fondazione Cassa di Risparmio di Genova . Oggi le parti non in sasso ci danno l'idea dell'importanza dell'intervento di recupero conservativo effettuato.
La struttura della Chiesa, ricca di elementi difensivi (feritoie e doppie mura) fanno decisamente pensare non solo ad un luogo di preghiera e di culto ma, anche ad una struttura di una chiesa fortificata conglobata nelle mura del castello marchionale della famiglia [[Malaspina]] .
La conformazione originaria dell'edificio risale all'anno 1000 circa. Gli elementi caratteristici della chiesa sono gli archi posti trasversalmente, particolarità che ha pochi esempi in Lunigiana. Si presenta a pianta rettangolare, i piccoli altari laterali con nicchie contenenti statue lignee, danno un'idea di una leggera croce latina. Poco prima dell'altare di destra, è visibile quella che fu l'entrata originale della prima costruzione. L'attuale struttura della chiesa è risalente al '500, come dimostra la scritta latina sull'architrave del portale d'entrata in arenaria e sul sovrastante rosone . Lo spazia tra le due mura fu utilizzato come ossario. Sotto l'attuale pavimentazione, come testimonia l'ex Presidente della Pro Loco Tiziano Fogola sono state lasciate intatte due Cripte: una utilizzata probabilmente quale ossario comune o dove trovarono sepoltura i prelati che si succedettero nel tempo; l'altra, la cripta di famiglia dei Marchesi Malaspina, contenente i teschi di due adulti e un bambino <ref>https://ift.tt/2YsurB1> . Tali reperti sono riconducibili alle salme del marchese Giovan Paolo Malaspina (1584) e del pronipote Leonardo (1625) figlio del marchese Giovan Vincenzo e Isabella dei Conti di San Vitale <ref>L. Galanti, "Un feudo , un Santuario'', 1976.''</ref> . Sulle pareti interne sono presenti piccolissime testimonianze orali degli affreschi che adornavano le pareti della chiesa, quali le raffigurazioni di due angeli: uno rosso espressione della forza e della potenza celeste e uno blu funzione rivelatrice di verità. Dei cui colori non rimane che una labile traccia sui lati delle pareti antecedenti la zona absidale centrale. Inoltre, nella parte interna del rosone e sulla sua destra sono visibili i raggi di quello che era un sole rosso, posto in quella posizione a significare la luce di Dio che squarcia le tenebre. Nel 1839 in questa chiesa, la [[fonte battesimale]] fu trasferita nella chiesa parrocchiale di Santa'Apollinare, viene battezzato colui che diventerà Vescovo Martire, San Francesco Fogola, unico Santo della diocesi di Massa Carrara <ref>L. Lanzi, ''Francesco Fogolla apostolo in Cina'', Edito dai Frati Minori.</ref>.
i primi documenti certi sulla presenza di un luogo di culto a Montereggio risalgono alla fine del duecento e si riferiscono a documenti delle [[Decima|decime]] bonificiane. E' dal 1470 che si trovano i primi documenti che parlano con certezza della chiesa di Sant'Apollinare, quando questa viene a dipendere dalla chiesa di San Cassiano in Pontremoli. Nel 1580 fu visitata, in qualità chiesa parrocchiale, dal rappresentante vescovo di Luni [[Giovanni Battista Bracelli]] , durante l'episcopato del quale venne tenuta una visita apostolica nella diocesi la cui relazione diverrà importantissima per il censimento degli edifici religiosi presenti all'epoca. La parrocchia di Montereggio diventa autonoma intorno alla metà del '500 nel 1577 inizia la compilazione dei registri parrocchiali. Nel 1822 la parrocchia di Sant'Apollinare viene annessa alla Diocesi di Massa, qual decennio dopo passa la Diocesi di Pontremoli e attualmente è sotto la Diocesi di Massa Carrara e Pontremoli.
L'antica chiesa di Sant'Apollinare verrà abbandonata dopo essersi allagata, più volte a seguito forti temporali, uno dei quali, particolarmente violento, mentre veniva celebrata una funzione religiosa, come testimonia uno scritto dell'allora parroco Don Giovanni Capponi (1849-1931) ritrovato nel II° Libro dei Defunti:
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== Cenni storici e descrizione ==
La Chiesa originariamente intitolata a <u>[[Apollinare di Ravenna|Sant'Apollinare]]</u>, successivamente, dopo la canonizzazione, dell'ottobre del 2000 del Vescovo Martire Francesco Fogola nativo di Montereggio, fu co-intitolata a Sant'Apollinare e San Fogola <ref>L. Lanzi, ''Francesco Fogolla apostolo in Cina'', Edito dai Frati Minori.</ref> . La dedica a Sant'Apollinare risale alla presenza, nel cinquecento dc, Bizantina nel territorio della Diocesi di Luni e nella Lunigiana .
L'attuale struttura fu completamente restaurata in sasso e con il tetto in piagne ([[arenaria]]) , nei primi anni '70 e nel 2000, grazie all'impegno dell'allora Presidente della Pro Loco Sergio Maucci e dell'indispensabile contributo economico dei montereggini e della Soprintendenza alle Belle [https://ift.tt/2K559VV Arti] e della Fondazione Cassa di Risparmio di Genova . Oggi le parti non in sasso ci danno l'idea dell'importanza dell'intervento di recupero conservativo effettuato.
La struttura della Chiesa, ricca di elementi difensivi (feritoie e doppie mura) fanno decisamente pensare non solo ad un luogo di preghiera e di culto ma, anche ad una struttura di una chiesa fortificata conglobata nelle mura del castello marchionale della famiglia [[Malaspina]] .
La conformazione originaria dell'edificio risale all'anno 1000 circa. Gli elementi caratteristici della chiesa sono gli archi posti trasversalmente, particolarità che ha pochi esempi in Lunigiana. Si presenta a pianta rettangolare, i piccoli altari laterali con nicchie contenenti statue lignee, danno un'idea di una leggera croce latina. Poco prima dell'altare di destra, è visibile quella che fu l'entrata originale della prima costruzione. L'attuale struttura della chiesa è risalente al '500, come dimostra la scritta latina sull'architrave del portale d'entrata in arenaria e sul sovrastante rosone . Lo spazia tra le due mura fu utilizzato come ossario. Sotto l'attuale pavimentazione, come testimonia l'ex Presidente della Pro Loco Tiziano Fogola sono state lasciate intatte due Cripte: una utilizzata probabilmente quale ossario comune o dove trovarono sepoltura i prelati che si succedettero nel tempo; l'altra, la cripta di famiglia dei Marchesi Malaspina, contenente i teschi di due adulti e un bambino <ref>https://ift.tt/2YsurB1> . Tali reperti sono riconducibili alle salme del marchese Giovan Paolo Malaspina (1584) e del pronipote Leonardo (1625) figlio del marchese Giovan Vincenzo e Isabella dei Conti di San Vitale <ref>L. Galanti, "Un feudo , un Santuario'', 1976.''</ref> . Sulle pareti interne sono presenti piccolissime testimonianze orali degli affreschi che adornavano le pareti della chiesa, quali le raffigurazioni di due angeli: uno rosso espressione della forza e della potenza celeste e uno blu funzione rivelatrice di verità. Dei cui colori non rimane che una labile traccia sui lati delle pareti antecedenti la zona absidale centrale. Inoltre, nella parte interna del rosone e sulla sua destra sono visibili i raggi di quello che era un sole rosso, posto in quella posizione a significare la luce di Dio che squarcia le tenebre. Nel 1839 in questa chiesa, la [[fonte battesimale]] fu trasferita nella chiesa parrocchiale di Santa'Apollinare, viene battezzato colui che diventerà Vescovo Martire, San Francesco Fogola, unico Santo della diocesi di Massa Carrara <ref>L. Lanzi, ''Francesco Fogolla apostolo in Cina'', Edito dai Frati Minori.</ref>.
i primi documenti certi sulla presenza di un luogo di culto a Montereggio risalgono alla fine del duecento e si riferiscono a documenti delle [[Decima|decime]] bonificiane. E' dal 1470 che si trovano i primi documenti che parlano con certezza della chiesa di Sant'Apollinare, quando questa viene a dipendere dalla chiesa di San Cassiano in Pontremoli. Nel 1580 fu visitata, in qualità chiesa parrocchiale, dal rappresentante vescovo di Luni [[Giovanni Battista Bracelli]] , durante l'episcopato del quale venne tenuta una visita apostolica nella diocesi la cui relazione diverrà importantissima per il censimento degli edifici religiosi presenti all'epoca. La parrocchia di Montereggio diventa autonoma intorno alla metà del '500 nel 1577 inizia la compilazione dei registri parrocchiali. Nel 1822 la parrocchia di Sant'Apollinare viene annessa alla Diocesi di Massa, qual decennio dopo passa la Diocesi di Pontremoli e attualmente è sotto la Diocesi di Massa Carrara e Pontremoli.
L'antica chiesa di Sant'Apollinare verrà abbandonata dopo essersi allagata, più volte a seguito forti temporali, uno dei quali, particolarmente violento, mentre veniva celebrata una funzione religiosa, come testimonia uno scritto dell'allora parroco Don Giovanni Capponi (1849-1931) ritrovato nel II° Libro dei Defunti:
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