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Acquedotto dei Quintili
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[[File:Acquedotto dei Quintili.jpg|miniatura|500x500px|Un tratto dell'acquedotto dei Quintili]]
L'acquedotto dei Quintili è uno dei monumenti in consegna al [[Parco archeologico dell'Appia Antica|Parco Archeologico dell'Appia Antica]]. Un lungo tratto si conserva tra la via Appia Antica e la via Appia Nuova in prossimità di via del Casale della Sergetta e il Grande Raccordo Anulare. Coord. 41°48'56.0"N 12°34'03.9"E.
== Localizzazione ==
Sorge su terreni in proprietà privata ma è ben visibile percorrendo la [[Via Appia|via Appia antica]] in direzione sud poco prima del GRA.
Della struttura si conservano all'incirca 120 arcate realizzate in conglomerato cementizio ed erette su piloni di forma quadrangolare con lato di circa un metro e mezzo (pari a 5 piedi romani), rivestito da laterizi.
A causa del crollo di alcuni piloni e di porzioni di arcate sono attualmente visibili alcuni tronconi fisicamente distinti e poco si conserva dello speco idraulico vero e proprio del quale resta solo una porzione del fondo in malta idraulica "a cocciopesto".
== Funzione ==
L'acquedotto dei Quintili era verosimilmente una diramazione dell'acquedotto dell'''[[Acquedotto Anio novus|Anio Novus]],'' che snodandosi per circa 700 metri raggiungeva l'area di Torre Selce al VII miglio dell'Appia Antica, oppure ''dell'Aqua Iulia.'' Raggiungeva poi un ''castellum aquae'' dal quale poi diramava il condotto sotterraneo di alimentazione della [[Villa dei Quintili|Villa dei Quintili,]] situata a circa un paio di miglia di distanza. La fastosa residenza imperiale, che conserva ancora resti imponenti delle grandi aule termali, aveva diverse cisterne che permettevano di conservare l'acqua necessaria al rifornimento idrico dell'intero complesso: la Grande Cisterna, la Cisterna Mediana e la Cisterna Circolare cosiddetta Piranesi che erano tutte alimentate dall'acquedotto dei Quintili.
[[File:Villa of the Quintili, Via Appia, Rome (9085767173).jpg|miniatura|600x600px|Cisterna a pianta circolare detta "Piranesi"]]
<br />
[[File:Aqueduc - Villa des Quintili, Via Appia, Rome.jpg|sinistra|miniatura|688x688px|Biforcazione dell'acquedotto]]
<br />
== Restauri ==
L'acquedotto è stato recentemente oggetto di restauri condotti dal Parco Archeolgoico dell'Appia Antica – Ministero per i beni e le attività Culturali e per il Turismo. I lavori hanno chiarito come alcuni piloni fossero stati intenzionalmente abbattuti per interrompere la linea dell'acqua e alcune delle campate murate sono apparse anche murate con blocchetti di peperino. Si è potuto quindi ipotizzare che l'Acquedotto dei Quintili fosse stato manomesso da parte degli [[Ostrogoti]] per assetare Roma sotto assedio. L'ipotesi emersa nel corso dei lavori di consolidamento è che possa trattarsi di uno degli interventi messi in atto nel 537 d.C. da [[Vitige]] durante l'assedio al generale bizantino [[Belisario]] rinserrato nelle mura aureliane.
Una conferma quindi delle fonti. [[Procopio di Cesarea]], nella Guerra gotica, così scrive: "Con l'intento di costruire un campo fortificato, Vitige chiuse le arcate di tratti degli acquedotti Claudio e Marcio con terra e pietra, realizzando un fortilizio naturale in cui fece accampare non meno di 7000 uomini, al fine di bloccare l'afflusso di rifornimenti all'Urbe dalla via Appia e dalla via Latina".
== Fonti ==
Decreto Ministeriale 44/2016 ([https://ift.tt/31u2ZnY Riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ai sensi dell'articolo 1, comma 327, della legge 28 dicembre 2015, n. 208])
Decreto Ministeriale 198/2016 ([https://ift.tt/2BqBDVr Disposizioni in materia di aree e parchi archeologici e istituti e luoghi della cultura di rilevante interesse nazionale ai sensi dell'articolo 6 del decreto ministeriale 23 gennaio 2016)]
R. Paris - R. Frontoni - G. Galli (ed.), Via Appia. Villa dei Quintili, Santa Maria Nova, Milano 2019. ISBN 9788891823991
L'acquedotto dei Quintili è uno dei monumenti in consegna al [[Parco archeologico dell'Appia Antica|Parco Archeologico dell'Appia Antica]]. Un lungo tratto si conserva tra la via Appia Antica e la via Appia Nuova in prossimità di via del Casale della Sergetta e il Grande Raccordo Anulare. Coord. 41°48'56.0"N 12°34'03.9"E.
== Localizzazione ==
Sorge su terreni in proprietà privata ma è ben visibile percorrendo la [[Via Appia|via Appia antica]] in direzione sud poco prima del GRA.
Della struttura si conservano all'incirca 120 arcate realizzate in conglomerato cementizio ed erette su piloni di forma quadrangolare con lato di circa un metro e mezzo (pari a 5 piedi romani), rivestito da laterizi.
A causa del crollo di alcuni piloni e di porzioni di arcate sono attualmente visibili alcuni tronconi fisicamente distinti e poco si conserva dello speco idraulico vero e proprio del quale resta solo una porzione del fondo in malta idraulica "a cocciopesto".
== Funzione ==
L'acquedotto dei Quintili era verosimilmente una diramazione dell'acquedotto dell'''[[Acquedotto Anio novus|Anio Novus]],'' che snodandosi per circa 700 metri raggiungeva l'area di Torre Selce al VII miglio dell'Appia Antica, oppure ''dell'Aqua Iulia.'' Raggiungeva poi un ''castellum aquae'' dal quale poi diramava il condotto sotterraneo di alimentazione della [[Villa dei Quintili|Villa dei Quintili,]] situata a circa un paio di miglia di distanza. La fastosa residenza imperiale, che conserva ancora resti imponenti delle grandi aule termali, aveva diverse cisterne che permettevano di conservare l'acqua necessaria al rifornimento idrico dell'intero complesso: la Grande Cisterna, la Cisterna Mediana e la Cisterna Circolare cosiddetta Piranesi che erano tutte alimentate dall'acquedotto dei Quintili.
[[File:Villa of the Quintili, Via Appia, Rome (9085767173).jpg|miniatura|600x600px|Cisterna a pianta circolare detta "Piranesi"]]
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[[File:Aqueduc - Villa des Quintili, Via Appia, Rome.jpg|sinistra|miniatura|688x688px|Biforcazione dell'acquedotto]]
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== Restauri ==
L'acquedotto è stato recentemente oggetto di restauri condotti dal Parco Archeolgoico dell'Appia Antica – Ministero per i beni e le attività Culturali e per il Turismo. I lavori hanno chiarito come alcuni piloni fossero stati intenzionalmente abbattuti per interrompere la linea dell'acqua e alcune delle campate murate sono apparse anche murate con blocchetti di peperino. Si è potuto quindi ipotizzare che l'Acquedotto dei Quintili fosse stato manomesso da parte degli [[Ostrogoti]] per assetare Roma sotto assedio. L'ipotesi emersa nel corso dei lavori di consolidamento è che possa trattarsi di uno degli interventi messi in atto nel 537 d.C. da [[Vitige]] durante l'assedio al generale bizantino [[Belisario]] rinserrato nelle mura aureliane.
Una conferma quindi delle fonti. [[Procopio di Cesarea]], nella Guerra gotica, così scrive: "Con l'intento di costruire un campo fortificato, Vitige chiuse le arcate di tratti degli acquedotti Claudio e Marcio con terra e pietra, realizzando un fortilizio naturale in cui fece accampare non meno di 7000 uomini, al fine di bloccare l'afflusso di rifornimenti all'Urbe dalla via Appia e dalla via Latina".
== Fonti ==
Decreto Ministeriale 44/2016 ([https://ift.tt/31u2ZnY Riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ai sensi dell'articolo 1, comma 327, della legge 28 dicembre 2015, n. 208])
Decreto Ministeriale 198/2016 ([https://ift.tt/2BqBDVr Disposizioni in materia di aree e parchi archeologici e istituti e luoghi della cultura di rilevante interesse nazionale ai sensi dell'articolo 6 del decreto ministeriale 23 gennaio 2016)]
R. Paris - R. Frontoni - G. Galli (ed.), Via Appia. Villa dei Quintili, Santa Maria Nova, Milano 2019. ISBN 9788891823991
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