2020年3月28日土曜日

意味調べるFrancesco Saggini

新規更新March 28, 2020 at 03:59AM
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Francesco Saggini


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Francesco Saggini ([[Galzignano Terme]], [[1850]] - [[Galzignano Terme]], [[1871]]) è sato un [[poeta]] italiano.

== Biografia ==
Francesco Saggini appena sedicenne, divenne capofamiglia dopo la dolorosa perdita di entrambi i genitori.

Lui si distinse per i brillanti studi liceali e viene notato dal professore di italiano [[Giacomo Zanella]] (poeta, traduttore e rettore dell[[Università degli Studi di Padova|'Università di Padova]] 1820- 1888) al quale Francesco consegna una traduzione dal latino delle Georgiche di Virgilio e dal greco di alcuni componimenti del poeta [[Anacreonte]]. Dopo la lettura il professor Zanella rimase molto colpito per la perfezione delle scelte lessicali di Francesco che tuttavia pur lusingato per gli apprezzamenti ricevuti dopo pochi giorni distrugge tutto il materiale ritenendolo insoddisfacente. Nel contempo il ragazzo comincia a scrivere poesie in italiano e tedesco data la sua spiccata predisposizione per le lingue. Ma perché quella decisione di distruggere un ottimo lavoro? La risposta in parte è già stata anticipata. Francesco Saggini non supererà mai il dolore per aver perso la madre quando aveva solo quattro anni e il padre mentre era sedicenne. E come reazione fin da bambino quasi fosse un novello Leopardi mina progressivamente la sua salute, fisica e psicologica, sottoponendosi ad interminabili e debilitanti sedute di studio. La sua vista comincia ben presto ad affievolirsi così come la sua salute generale. Conduce una vita di solitudine e l'unico momento di conforto è rappresentato dalla poesia e dalle traduzioni.
I lunghi periodi trascorsi a Villa Saggini di [[Galzignano]] vogliono quindi essere per Francesco terapeutici e nel contempo stimolanti per la sua vis poetica. E quando la vista lo sta per abbandonare continua a tradurre poesie tedesche e a scrivere in italiano dettando, ascoltando la lettura degli scritti per poi scartare tutto e ricominciare la dettatura in una continua ricerca della perfezione. Poi, ormai cieco, per chiudere una lirica autunnale detta:
"Se sullo scoglio dei presenti affanni rediviva fiorisse un dì la speme?"

Francesco Saggini muore nel [[1871]], a soli ventuno anni, sconosciuto ai più. Di lui tuttavia scrivono elogi [[Niccolò Tommaseo]] e [[Antonio Fogazzaro]] informati da [[Giacomo Zanella]] che cura la pubblicazione di alcuni versi del talentuoso giovane prematuramente scomparso.<ref></ref>

== Note ==
<references/>


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