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Giulio Borsarelli
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Giulio Borsarelli (Torino, 14 luglio 1887 - Napoli, 22 dicembre 1941) è stato un noto atleta di equitazione e un [[generale]] [[Italia|italiano]] del [[Regio Esercito]] durante la [[seconda guerra mondiale]], deceduto in seguito delle ferite riportate in combattimento sul fronte cirenaico, nel 1941, presso l'ospedale di Napoli, dove era stato trasportato.
'''Biografia'''
Giulio Borsarelli nacque nel 1887 a Torino, da Luigi, Barone di Rifreddo, Marchese ([[Torino]], [[9 ottobre]] [[1856]] – [[Settime]], [[19 maggio]] [[1936]]), grande [[imprenditore]] e [[politico]] [[Italia|italiano]] e da Silvia Montiglio. Ebbe quattro fratelli, Ernesto, Ignazio, Amalia e Natalia, coniugata Incisa di Camerana.
Frequentò l'Accademia militare di Modena, da dove uscì con il grado di sottotenente dell'arma di cavalleria, il 12 ottobre 1908, assumendo il servizio al 16º reggimento cavalleggeri di ''Lucca'', a Lucca.
Da subalterno Borsarelli partecipò alla prima guerra mondiale con grandi riconoscimenti.
Promosso tenente colonnello il 1° gennaio 1929 fu prima alla scuola di applicazione di cavalleria a Parma e poi presso la [[2ª Divisione celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro"|2^ divisione celere ''Emanuele Filiberto Testa di Ferro'']], a Ferrara.
Dal 1° settembre 1937 Borsarelli fu promosso colonnello e diverrà, del 15 ottobre seguente, comandante del reggimento lancieri di ''Firenze''. Allo scoppio della guerra nel 1940 Borsarelli era giudice supplente al tribunale miltare di Roma, effettivo all'VIII Corpo di Roma.
Promosso generale di brigata dal 1° gennaio 1941, Borsarelli dal 30 maggio seguente fu nominato vice comandante della 102ª divisione fanteria motorizzata ''Trento'', incarico che mantenne sino alla morte.
Coinvolto in Cirenaica con la sua divisione nell'[[Operazione Crusader|operazione ''Crusader'']], azione complessa inglese che costrinse, dopo una serie di micidiali e confuse battaglie di carri nel deserto dall'esito alterno, alla ritirata degli italo tedeschi ed allo sblocco della [[Assedio di Tobruk|fortezza assediata di Tobruk]], Borsarelli rimase gravemente ferito durante un combattimento con forze corazzate inglesi in località Carmust er Regem (Cirenaica), il 16 dicembre 1941.
Rimpatriato per eseguire migliori cure, morì nell'ospedale di Napoli, dove era ricoverato, il 22 dicembre successivo.
'''Biografia'''
Giulio Borsarelli nacque nel 1887 a Torino, da Luigi, Barone di Rifreddo, Marchese ([[Torino]], [[9 ottobre]] [[1856]] – [[Settime]], [[19 maggio]] [[1936]]), grande [[imprenditore]] e [[politico]] [[Italia|italiano]] e da Silvia Montiglio. Ebbe quattro fratelli, Ernesto, Ignazio, Amalia e Natalia, coniugata Incisa di Camerana.
Frequentò l'Accademia militare di Modena, da dove uscì con il grado di sottotenente dell'arma di cavalleria, il 12 ottobre 1908, assumendo il servizio al 16º reggimento cavalleggeri di ''Lucca'', a Lucca.
Da subalterno Borsarelli partecipò alla prima guerra mondiale con grandi riconoscimenti.
Promosso tenente colonnello il 1° gennaio 1929 fu prima alla scuola di applicazione di cavalleria a Parma e poi presso la [[2ª Divisione celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro"|2^ divisione celere ''Emanuele Filiberto Testa di Ferro'']], a Ferrara.
Dal 1° settembre 1937 Borsarelli fu promosso colonnello e diverrà, del 15 ottobre seguente, comandante del reggimento lancieri di ''Firenze''. Allo scoppio della guerra nel 1940 Borsarelli era giudice supplente al tribunale miltare di Roma, effettivo all'VIII Corpo di Roma.
Promosso generale di brigata dal 1° gennaio 1941, Borsarelli dal 30 maggio seguente fu nominato vice comandante della 102ª divisione fanteria motorizzata ''Trento'', incarico che mantenne sino alla morte.
Coinvolto in Cirenaica con la sua divisione nell'[[Operazione Crusader|operazione ''Crusader'']], azione complessa inglese che costrinse, dopo una serie di micidiali e confuse battaglie di carri nel deserto dall'esito alterno, alla ritirata degli italo tedeschi ed allo sblocco della [[Assedio di Tobruk|fortezza assediata di Tobruk]], Borsarelli rimase gravemente ferito durante un combattimento con forze corazzate inglesi in località Carmust er Regem (Cirenaica), il 16 dicembre 1941.
Rimpatriato per eseguire migliori cure, morì nell'ospedale di Napoli, dove era ricoverato, il 22 dicembre successivo.
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